Traballa la poltrona del comandante della polizia locale di Sora, Dino Padovani, incaricato appena lo scorso 3 gennaio. Della sua nomina, infatti, dovrà occuparsi il giudice del Lavoro, dopo che il Tar di Latina, investito del caso con il ricorso presentato da un controinteressato, ha decretato oggi il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo in favore, appunto, del giudice ordinario in veste di giudice del Lavoro, davanti al quale, nei termini di legge potrà ora essere ripresentata la domanda del ricorrente.
A insidiare la poltrona del Comandante sorano è l’attuale comandante del polizia locale di Città di Castello, Joselito Orlando, che nel 2021 ha contestato la procedura con cui il Comune di Sora ha proceduto alla selezione e quindi all’assunzione a tempo pieno ed indeterminato per un posto di dirigente amministrativo.
Il Municipio sorano, infatti, per la copertura di quell’incarico – andato a Dino Padovani, poi divenuto anche comandante dei vigili urbani a seguito del trasferimento a Guidonia del predecessore Paolo Rossi – ha utilizzato una graduatoria di concorso formata dal comune di Gallipoli, previa convenzione per l’utilizzo della stessa tra i due enti comunali.
Il comandante Orlando, tramite i suoi legali Luigi Guerrieri e Andrea Sangiorgio, ha però sostenuto una serie di illegittimità nella procedura seguita che lo avrebbero danneggiato e per questo si è rivolto al Tribunale amministrativo regionale chiedendo l’annullamento, previa sospensiva, di tutti gli atti interessati dall’iter di assunzione.
Questa mattina, però, il Tar di Latina, con la sentenza n. 844/2021 ha stabilito la propria incompetenza, indicando il giudice ordinario quale organo da adire per la soluzione del caso, poiché a tale Giudice sono devolute le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni […] incluse le controversie concernenti l’assunzione al lavoro […], ancorché vengano in questione atti amministrativi presupposti. Quando questi ultimi siano rilevanti ai fini della decisione, il giudice li disapplica, se illegittimi. Per il Tar, infatti, l’istanza sostanziale del ricorrente attiene al diritto soggettivo, che il ricorrente ritiene di poter vantare, ad essere assunto dal Comune di Sora in luogo del controinteressato, sì che appartiene senz’altro alla cognizione del giudice ordinario. La parola passa quindi al Giudice del Lavoro di Cassino.