Un po’ di soldi ai dipendenti italiani rimasti nelle fabbriche ex Fca dopo l’ennesimo incentivo a dimettersi e le dichiarazioni d’amore (ovviamente si fa per dire) di Tavares all’Italia: così Stellantis cerca di salvarsi la faccia anche nel Bel Paese – dove ha smantellato già tutto il possibile azzerando competenze e tagliando posti – e intanto guadagna oltre 5 punti percentuali a Piazza Affari. Questo il bilancio di giornata per Tavares, Macron e soci Elkann e congiunti del fu Avvocato al termine della call con i giornalisti italiani a commento dei risultati 2023.
Stellantis ha, infatti, annunciato oggi che quest’anno distribuirà quasi 1,9 miliardi di euro ai dipendenti di tutto il mondo «come riconoscimento per le loro prestazioni e per il loro contributo ai risultati e ai traguardi finanziari raggiunti dall’azienda nel 2023, sia a livello globale che locale. (…) In un contesto estremamente esigente e competitivo, tutti i dipendenti di Stellantis possono essere orgogliosi di cio’ che abbiamo costruito insieme negli ultimi tre anni. Per questo, vorrei esprimere un sincero ringraziamento a ognuno di loro», ha detto Carlos Tavares, Ceo di Stellantis.
Considerati ottimi i risultati conseguiti dall’azienda che – sempre secondo Tavares – «ci consentono di distribuire quasi 1,9 miliardi di euro in forma di partecipazione agli utili e bonus variabili per il terzo anno consecutivo». I programmi di partecipazione agli utili e retribuzione variabile «non riflettono soltanto i risultati e i successi dei nostri dipendenti ma rappresentano anche un giusto riconoscimento del loro impegno a lavorare con successo come squadra», ha aggiunto Tavares.
In attesa dei soldi del Governo sugli incentivi all’elettrico, Tavares ha rimarcato: «Vogliamo fare di piu’ in Italia, amiamo l’Italia e amiamo i nostri dipendenti italiani. Stiamo lavorando con il Governo italiano per aumentare la produzione. Per fare in modo che Torino e l’Italia vincano, non c’e’ bisogno che qualcun altro perda».
«Se avremo l’opportunita’ di produrre vetture di LeapMotor in Italia – ha aggiunto riferendosi all’zienda cinese in cui Stellantis è entrata con una partecipazione rilevante – lo faremo, se questo dovesse avere senso da un punto di vista economico. E’ uno dei grandi asset che portiamo e che potremmo portare sul mercato europeo. Potremmo prendere quella decisione se ci fosse business case, dipende da noi, dalla nostra competitivita’ su costi e qualita’. Starebbe a noi cogliere questa opportunita’ a un certo punto”, ha detto Tavares.
La Fiom-Cgil: macinano profitti, possono risolvere le criticità italiane
Quanto ai sindacati critici i commenti da Fiom-Cgil e invece più ottimistici quelli dall Fim Cisl.
Il quadro generale di Stellantis «e’ di un fatturato globale in crescita del 6% e di un utile in crescita dell’11% che si attesta a 18,6 miliardi di euro. Questi numeri ci dicono che e’ una multinazionale che macina profitti anche in contesto globale certamente difficile nell’ambito dell’automotive. Stellantis ha quindi tutte le condizioni per affrontare le criticita’ nel nostro Paese. Le situazioni negli stabilimenti italiani risultano difficilmente conciliabili con i numeri record del gruppo»: lo hanno detto Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilita’, e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil. «Cassa integrazione, contratti di solidarieta’, condizioni di lavoro in progressivo peggioramento, incertezze per le prospettive produttive ed occupazionali, sono la realta’ quotidiana con la quale ci confrontiamo. Fino al punto che l’Ad Tavares nei giorni scorsi ha messo in discussione le attivita’ future di Mirafiori e Pomigliano. Tutta questa situazione, inoltre, si scarica anche su migliaia di lavoratrici e lavoratori delle aziende dell’indotto, gia’ oggi in fortissima difficolta’ per le scelte strategiche di Stellantis tra internalizzazioni di attivita’ e identificazione di nuovi fornitori esteri».
La Fim-Cisl: bene il chiarimento, ora nuovi modelli anche a Cassino
Il segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia, e il segretario Nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, hanno rilasciato una not comune in cui dichiarano: «Finalmente l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha chiarito che tutti gli stabilimenti italiani hanno un futuro, quindi non sono in programma chiusure e che si punta a raggiungere l’obiettivo di un milione di veicoli anche prima rispetto al 2030. Sono certamente dichiarazioni positive, ma che necessitano di scelte precise rispetto alla assegnazione di nuovi modelli nei vari plant italiani per raggiungere l’incremento di un terzo delle attuali produzioni. Su Mirafiori e’ indispensabile rafforzare la missione produttiva con un nuovo modello di largo consumo e una strategia piu’ aggressiva sui lanci di Maserati anticipandone la partenza attualmente prevista nel 2028. Bisogna inoltre procedere anche per gli altri plant a partire dallo stabilimento di Cassino, con le assegnazioni dei nuovi modelli sulla piattaforma large e proseguire con lo sviluppo dei cinque modelli su piattaforma medium gia’ previsti a Melfi», hanno detto i due sindacalisti Fim, sottolineando che «”su Pomigliano d’Arco la precisazione di un nuovo modello pronto per il dopo Panda 2026 é un segnale positivo di prospettiva per lo stabilimento campano». Anche la polemica con il Governo italiano, montata negli ultimi giorni, secondo Benaglia e Uliano «sembra finalmente rientrata. La valutazione positiva sui prossimi incentivi per l’acquisto in via di approvazione da parte dell’ad, ci sembra vada in questa direzione. Uscire dalla polemica politica per entrare nella politica industriale del nostro Paese per noi e’ fondamentale e soprattutto utile per raggiungere e concludere positivamente l’accordo di sviluppo del settore che stiamo discutendo in sede ministeriale con Stellantis e le istituzioni del nostro Paese», hanno concluso.
Il ministro Urso: interlocuzioni per portare in Italia un secondo costruttore
Il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – durante il question time alla Camera – ha intanto annunciato che «il Governo è al lavoro da mesi ‘con significative interlocuzioni internazionali’ per portare in Italia un secondo produttore di auto. «Ora tocca all’azienda (Stellantis, ndr) mantenere gli impegni assunti (produrre un milione di veicoli in Italia, ndr). Ove non lo facesse, ove non aumentasse la produzione in Italia, le risorse del fondo automotive pari a circa 6 miliardi di euro saranno destinate integralmente dal prossimo anno a sostenere nuovi insediamenti produttivi, per rafforzare la componentistica e certamente anche per supportare l’insediamento di un secondo produttore di auto, progetto che comunque vogliamo perseguire e a cui siamo al lavoro da diversi mesi con significative interlocuzioni internazionali», ha affermato Urso.
Insomma Tavares si rassegni, amare l’Italia è bello ma può essere anche pericoloso. Del resto: chi la fa l’aspetti.