Suicidio di maggioranza con Mastrangeli Terminator (al contrario)

Seduta da Scherzi a Parte del consiglio comunale. Il Sindaco e la “galassia della Lega” di Nicola Ottaviani e Antonio Scaccia decidono di dare tutta la scena a opposizioni e “dissidenti”. Poi il primo cittadino revoca le deleghe a Fratelli d’Italia e aggrava una crisi politica ormai appesa a un filo. E tutto questo perché? Per non prendere atto che l’assetto del 2022 è finito per sempre. Il Carroccio è minoranza. La notte del “tafazzismo” elevato a
sistema…
Un fallo di reazione. A gioco fermo. Anzi, a partita finita. Già perché la seduta era stata sciolta per mancanza del numero legale (la quarta volta consecutiva) e il presidente di turno dell’aula Norberto Venturi lo aveva fatto presente, non senza imbarazzo.
Ma Riccardo Mastrangeli ha voluto effettuare comunque il suo intervento nell’aula (vuota) di Palazzo Munari. Trasmettendo ancora di più il senso di isolamento e di sbandamento politico di quel che resta (pochissimo) della maggioranza.
Revocando le deleghe agli assessori di Fratelli d’Italia: i servizi sociali ad Alessia Turriziani (che è anche segretaria della sezione frusinate del partito), la cultura a Simona Geralico. Un fallo di reazione inutile, plateale, al termine di una seduta zeppa di errori di valutazione e di strategia. Ma ci torneremo.
L’ANTEFATTO: L’INUTILE MURO CONTRO MURO NELLA MAGGIORANZA
Il consiglio comunale si riuniva ieri sera in seconda convocazione, quando per il numero legale bastavano 12 presenti. Non c’erano i 5 consiglieri (e i 2 assessori) di Fratelli d’Italia, i 2 esponenti del Polo Civico. Non c’era Massimiliano Tagliaferri (indipendente), presidente dell’aula. Non si è visto neppure Carlo Gagliardi. Ma nemmeno Domenico Marzi e Alessandra Mandarelli. Tutti e tre fondamentali nel 2025 per dare all’Amministrazione una “sponda” nei momenti più complicati.
Equilibri e rapporti di forza sono immediatamente chiari. Quel che resta della maggioranza si ferma a quota 9: galassia della Lega (Mastrangeli compreso) e Christian Alviani (Identità Frusinate).
“Dissidenti” e opposizioni sono 11. Manca solo Armando Papetti (Lista Marzi), impegnato per motivi di lavoro.
Si conoscono bene i motivi delle assenze nella maggioranza: l’assoluta mancanza di risposte alle richieste avanzate per risolvere la crisi. Le ultime delle quali sono il terzo assessorato per Fratelli d’Italia, il secondo alla Lista per Frosinone, il primo al Polo Civico, la delega all’urbanistica a Carlo Gagliardi.
Riccardo Mastrangeli potrebbe dire ai “suoi” di non iniziare la seduta per evitare lo “strappo” irrimediabile. Non lo fa. Potrebbe annunciare le dimissioni e avere 20 giorni di tempo per azzerare la giunta e ripartire con un nuovo assetto. Perfino di maggioranza. Magari provando a “recuperare” Forza Italia. Non lo fa. Decide di andare avanti… in minoranza. Come i cavalieri polacchi che si lanciavano contri i carri armati della Germania nazista.
IL “MASSACRO” ANNUNCIATO: EPILOGO INGLORIOSO DELLA LINEA OTTAVIANI-MASTRANGELI
Opposizioni e “dissidenti” non sbagliano una mossa e Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli: sic) chiede e ottiene subito l’inversione di quattro punti all’ordine del giorno. Erano due anni che Anselmo Pizzutelli sognava una “vendetta” del genere. E’ lui il regista dell’operazione. Gli interventi di Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari (Pd), Vincenzo Iacovissi (Psi), Pasquale Cirillo (Forza Italia), Giovambattista Martino (Futura) fanno a pezzi il centrodestra. Norberto Venturi presiede i lavori e lo fa senza concedere nulla a Riccardo Mastrangeli. Vengono approvati 4 punti, tra i quali la riduzione del vincolo cimiteriale da 200 a 50 metri. Una delibera attesa da anni, sulla quale il centrodestra aveva lavorato giorno e notte. Una delibera importante, perfino “storica” come molti l’hanno definita. I meriti, però, se li prendono tutti opposizione e “dissidenti”.
Roba da autogol all’ultimo minuto (dei tempi supplementari) nella finale per la Coppa del Mondo. Dopo aver fatto il bello e cattivo tempo sulle quattro delibere, gli 11 esponenti della minoranza escono. I 9 della maggioranza pure. Per un motivo: all’ordine del giorno c’erano diverse delibere riguardanti variazioni di bilancio e atti propedeutici per il documento contabile. Meglio non iniziare neppure la discussione. Una scelta che doveva essere fatta all’inizio. Il patatrac della maggioranza ha dimensioni da Titanic. Basta sostituire Nicola e Riccardo con Jack e Rose per avere la sintesi del naufragio di ieri sera.
Riccardo Mastrangeli
L’ATTACCO A FRATELLI D’ITALIA: LA REAZIONE SCOMPOSTA DELL’ALLENATORE NEL PALLONE
Rimanendo nella cinematografia si passa ad un B-movie degli anni 80: Riccardo Mastrangeli si trasforma in Oronzo Canà e ormai senza controllo decide di affossare definitivamente la maggioranza. Revoca le deleghe (non l’assessorato) alle due rappresentanti di Fratelli d’Italia in giunta: Alessia Turriziani e Simona Geralico. Leggendo questo testo: “Nel corso del Consiglio comunale di questa sera, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha scelto di non presentarsi in Aula, assumendo una posizione di grave e incomprensibile irresponsabilità amministrativa. Le pratiche in attenzione all’ordine del giorno avevano un carattere esclusivamente tecnico e riguardavano temi di assoluta rilevanza sociale per la città di Frosinone: il sostegno alle Residenze Sanitarie per anziani, gli interventi a favore dell’autismo, il supporto alle rette nell’ambito delle RSA e, in maniera particolare, le misure a sostegno dei caregiver. Tutti ambiti che, peraltro, afferiscono in larga parte agli assessorati di competenza degli stessi esponenti di Fratelli d’Italia e che trovano copertura finanziaria principalmente attraverso risorse regionali. Di fronte a questa assenza di senso di responsabilità amministrativa, ho ritenuto necessario revocare con effetto immediato le deleghe agli assessori Alessia Turriziani e Simona Geralico. Una decisione assunta esclusivamente sul piano amministrativo, a tutela del corretto funzionamento dell’Ente e del rispetto dovuto ai cittadini che attendono risposte concrete su servizi essenziali. Qualora questo atteggiamento di disinteresse dovesse tradursi anche in una posizione politica strutturata e reiterata, non escludo ulteriori determinazioni, comprese quelle di carattere politico. In questo momento, tuttavia, la mia volontà è quella di distinguere nettamente i due piani.Desidero invece sottolineare con forza il senso di responsabilità dimostrato dai gruppi consiliari della Lega, della Lista per Frosinone, della Lista Ottaviani, di Identità Frusinate e della Lista Vicano, tutti presenti in Aula per garantire l’approvazione di provvedimenti di vitale importanza per la città”.
LA CATASTROFICA LINEA DELLO SCONTRO NELLA NOTTE PIÙ BUIA DEL CENTRODESTRA
Le parole del Sindaco vengono applaudite dagli esponenti della “galassia della Lega”. Fratelli d’Italia analizzerà la situazione ai massimi livelli regionali e provinciali. Paolo Trancassini e Massimo Ruspandini si sono già sentiti.
Non è il primo affronto a FdI. Nicola Ottaviani aveva tolto la delega di vicesindaco a Fabio Tagliaferri nell’ultimo scorcio della scorsa consiliatura. Lo stesso Mastrangeli si è candidato alla presidenza della Provincia, definendosi in quota Lega (dopo una campagna elettorale super partes) e via di questo passo.
La verità è che Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani (deputato e coordinatore provinciale del Carroccio) non vogliono prendere atto di una situazione profondamente mutata. La Lista Ottaviani è passata da 5 a 2 consiglieri e mantiene 2 assessori. La Lega è scesa da 2 a 1 consigliere e ha un assessore.
Appena si è profilata l’ipotesi di un rimpasto su 3 “caselle” è scattato l’allarme rosso. Chi far uscire? Adriano Piacentini non ha un gruppo di riferimento, Lega e Lista Ottaviani sono sovrastimate in giunta, Laura Vicano è sostenuta da Marco Sordi, eletto nella Lista Vicano ma organico alla Lega. Dicono sia arrivato un input chiaro: “Non si tocca niente”. Dunque, niente terzo assessorato a FdI, niente rappresentanza al Polo Civico. Niente seconda postazione alla Lista per Frosinone.
E’ arrivato il momento di dire le cose come stanno. Il NO al Polo Civico della Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia, condiviso da Nicola Ottaviani, da Riccardo Mastrangeli e dagli altri consiglieri di area Carroccio, non può reggere alla prova dell’evidenza e della politica
Il Polo Civico ha concorso con il centrosinistra nel 2022? E ieri sera cosa è successo, visto che le 4 delibere sono state approvate all’unanimità? Mastrangeli e galassia della Lega (Antonio Scaccia compreso) hanno votato all’unanimità insieme al Pd, al Psi e insieme a quelli (i dissidenti) ai quali avevano sbattuto le porte in faccia. Il bluff politico è servito.
Dalla serata di Palazzo Munari escono sconfitti Riccardo Mastrangeli, Nicola Ottaviani e Antonio Scaccia. Hanno lasciato campo libero in aula alle opposizioni (di centrosinistra) e ai “dissidenti”. Hanno consentito l’ennesimo “sfregio” politico a Fratelli d’Italia. Una sorta di “suicidio di maggioranza”. Ancora: Fratelli d’Italia si è ricompattato dopo l’incontro tra Fabio Tagliaferri e Aldo Mattia con la supervisione del leader provinciale Massimo Ruspandini. Marco Ferrara e Sergio Crescenzi hanno fatto prevalere la “ragion di partito”. Poco da girarci intorno: non c’è maggioranza senza FdI, Massimiliano Tagliaferri, Polo Civico e Carlo Gagliardi. La serata di ieri ha messo fine a tredici anni di centrodestra. La crisi si è aggravata in una maniera assurda.
A stupire sono i presupposti ovunque risolvibili nello spazio di un aperitivo La proposta iniziale era quella di dare un assessorato al Polo Civico e la delega all’urbanistica Carlo Gagliardi. Nessuno doveva uscire dalla giunta, il rimpasto non era contemplato. Adesso è tutto estremamente difficile. Neppure l’azzeramento potrebbe bastare.
Inoltre Mastrangeli e “galassia della Lega” hanno votato con opposizioni e “dissidenti”. Per poi farsi “massacrare” sul piano politico.
In confronto Tafazzi è un personaggio accordo e cauto. Tra poche ore è Capodanno. Ma i botti della politica frusinate sono stati sparati tutti ieri sera.
L’ effetto boomerang si vedrà, eccome se si vedrà, alla ripresa dei giochi. È certo che nulla sarà come prima.