Un confronto tra parlamentari locali e organizzazioni del mondo edilizio per ragionare della situazione in cui versano tanti cantieri avviati sulla scorta del cosiddetto ‘Superbonus 110%’. E’ quello che ha organizzato l’Ance Frosinone, braccio ciociaro dell’associazione nazionale dei costruttori edili che aderisce a Confindustria, e che si è tenuto presso la propria sede tra le organizzazioni datoriali, le sigle sindacali delle costruzioni e gli onorevoli Nicola Ottaviani (Lega) e Ilaria Fontana (M5S).
Superbonus, circa 200 milioni di lavori bloccati e 3.000 posti a rischio
Il Presidente di Ance Frosinone, Angelo Libero Massaro, ha fatto il punto sullo stato delle opere e ha ricordato che si possono stimare in circa 200 milioni di euro i finanziamenti incagliati in provincia di Frosinone, dove l’esigenza – e al contempo l’istanza di Ance – è quella di portare a termine tutti i cantieri aperti. Sia perché, tra poco, si rischia l’avvio di numerosi contenziosi a cui non si riuscirà a far fronte, sia perché in ballo, secondo le stime delle sigle sindacali, ci sarebbero oltre 3.000 posti di lavoro. E’ emersa la necessità di cambiare alcune regole, anche per dare una prospettiva più ampia e di tranquillità alle aziende, per tutelare le imprese e le tante famiglie dei lavoratori coinvolte. Il confronto è stato utile anche in vista della riunione della commissione Finanze della Camera dei deputati, che ha all’ordine del giorno proprio gli emendamenti presentati in materia di Superbonus.
Per tutti la propria è sbloccare i cantieri
Le parti presenti hanno chiesto ai due onorevoli ciociari di adoperarsi affinché sia possibile giungere allo sblocco dei crediti per la realizzazione delle opere e prorogare le scadenze degli incentivi previsti. Da tutte le parti è stata rappresentata l’urgenza e la gravità che comporterebbe sul piano economico e sociale dal prolungarsi della stasi nei tanti cantieri avviati.
Gli interventi di Ottavini (Lega) e Fontana (M5S)
L’onorevole Ottaviani ha sottolineato come “per trovare soluzione al problema, ci sia bisogno di avere nuova liquidità e altra finanza, che molto probabilmente dovremo chiedere in deroga all’Europa. Cercheremo nel contempo – ha detto – di dialogare con i soggetti ‘capienti’ del nostro Paese (le grandi aziende ed imprese di stato e i soggetti che aderiscono all’associazione bancaria). Abbiamo l’obbligo e il dovere di trovare percorsi risolutivi che siano però sostenibili dal punto di vista economico finanziario”.
L’onorevole Fontana, espressione del partito che ha voluto l’introduzione del Superbonus critica la scelta dell’attuale governo di bloccare lo sconto in fattura e la cessione dei crediti: “Siamo a disposizione di tutti ed abbiamo già presentato emendamenti in commissione, il decreto Meloni sulla cessione dei crediti lo riteniamo sbagliato, sia nel metodo (perché presentato senza consultazione delle parti sociali) sia nel merito (perché sostenuto da numeri che non sono stati letti nel senso giusto)”.
I punti fermi dei sindacati sul Superbonus 110%
I sindacati da parte loro hanno ribadito la necessità di sbloccare i crediti incagliati e di mantenere comunque lo sconto in fattura e la cessione dei crediti per le famiglie economicamente più svantaggiate e per l’edilizia residenziale pubblica.