Tagli al trasporto pubblico urbano e all’illuminazione. L’ipotesi, allo studio del governatore del Lazio Zingaretti e del sindaco di Roma Gualtieri, rischia di creare nuovi disagi ai cittadini della Capitale.
A causa dell’aumento dei costi dei combustibili, la strategia elaborata da Regione e Comune, sarebbe diminuire le corse di metro e bus e ridurre l’illuminazione delle strade.
Con ogni probabilità le metropolitane, che già non funzionano proprio benissimo, verranno chiuse alle 20, e gli autobus andranno a coprire solo le strade principali.
Un provvedimento che potrebbe creare maggiori difficoltà di spostamento ai cittadini, scaricando sugli utenti i costi del carburante per l’uso delle auto private e aumentando l’insicurezza che strade buie e poco illuminate comportano. Secondo gli ultimi dati raccolti dalla municipalizzata Atac, per far camminare bus, tram e metro nel 2021 era stato preventivato un budget di 75,5 milioni di euro per coprire i costi energetici del 2021. Per il 2022 si pensa possa raggiungere i 101 milioni. Nel giro di otto mesi l’aumento è stato del 34% e con l’aumento dei prezzi dei carburanti i costi rischiano di salire ulteriormente.
Peraltro il servizio attualmente è tutto tranne che efficiente. Si assiste ad una scarsa manutenzione dei mezzi, le metropolitane restano spesso ferme e i bus sono guasti.
C’è quindi l’emergenza rifiuti, un altro punto dolente per i residenti nella Città Eterna, che andrà con tutta probabilità peggiorando, visto che si parla di limitare la raccolta rifiuti a due o tre volte a settimana. I cumuli di immondizia ci sono ancora in diverse zone della periferia di Roma, i cinghiali pure. Poco o nulla è cambiato in questi mesi.
Per non parlare dei monumenti romani che resteranno al buio. Gualtieri dovrà pensare velocemente a come ridurre l’illuminazione pubblica, consapevole che in una fase come questa debba essere attuata una strategia di risparmio energetico. Allo studio anche l’ipotesi di spegnere i termosifoni con una o due settimane di anticipo, ad inizio aprile. Una stima approssimativa indica che il rincaro delle materie prime costerà al Campidoglio 50 milioni in più.
Insomma un mare di problemi per un’amministrazione che nell’arco di poco tempo dovrà saper gestire diverse emergenze oltre a quella dei rifiuti.
Dopo 120 giorni di governo è forse presto tracciare un bilancio dell’operato di una nuova giunta, ma ad oggi segnali di cambiamento non sono arrivati.