Martedi la manifestazione di Sara Battisti, Antonio Pompeo e Luca Fantini, domani quella di Francesco De Angelis con l’europarlamentare Dario Nardella e la consigliera regionale Emanuela Droghei, con Achille Migliorelli presente. Nel frattempo in questi giorni la commissione di garanzia del Pd Lazio sta esaminando i 33 ricorsi presentati a proposito del tesseramento. Ultimo elemento: il segretario regionale Daniele Leodori ha fissato per il 10 febbraio la presentazione dei candidati alla segreteria provinciale. Che già ci sono: Achille Migliorelli (appoggiato da AreaDem di Francesco De Angelis e Parte da Noi di Danilo Grossi) e Luca Fantini (sostenuto da Rete Democratica di Sara Battisti e Base Riformista di Antonio Pompeo). Prima o poi il congresso si celebrerà. Ma a meno di “miracoli” si andrà ad una “conta” al veleno. Francesco De Angelis ha detto ai fedelissimi che stavolta non ci saranno accordi preventivi, decideranno gli iscritti con il loro voto. Determinando vincitori e vinti, con equilibri chiari. Sara Battisti, anche nell’evento di ieri, ha posto il tema della necessità che il partito ritrovi un terreno comune di confronto interno, per affrontare le tante sfide all’orizzonte. A cominciare dalle amministrative, con Ceccano in testa. “A Ceccano non possiamo perdere”, ha detto la consigliera regionale. Antonio Pompeo, invece, non ha risparmiato l’affondo nei confronti di AreaDem, dicendo chiaramente che la visita di Nardella è una sorta di “sgarbo” nei suoi confronti. Il riferimento è al fatto che l’ex presidente della Provincia aveva un rapporto politico forte con l’europarlamentare, che peraltro ha sostenuto. Poi l’adesione di De Angelis ad AreaDem ha sparigliato le carte. E il “tour” di venerdì a Paliano, Veroli e Ferentino suona, alle orecchie di Pompeo, come una dichiarazione di “guerra”. La verità è che non c’è è pace per il Pd in Ciociaria. D’altronde la presentazione dei 33 ricorsi e delle controdeduzioni sono elementi che fanno capire quanto siano lacerati i rapporti fra le correnti. Non è ancora chiaro quando si celebrerà il congresso: marzo, aprile, luglio, autunno. A maggio e giugno è da escludere considerando che ci saranno le elezioni comunali. La sfida tra Achille Migliorelli e Luca Fantini nei circoli rischia di assomigliare sempre più ad un duello western. Comunque vada a finire, il problema sarà rappresentato poi dai risultati elettorali e politici del Pd. Intanto però l’esito del congresso influenzerà molto l’individuazione delle prossime candidature eleggibili alle regionali e alle politiche. La posta in palio vera è questa.
CAOS SENZA FINE AL COMUNE
Il cronoprogramma al Comune di Frosinone prevede che la discussione sul bilancio avverrà a fine febbraio. Prima però ci saranno due sedute al calor bianco: la prima (il 12 febbraio) sui disagi dei pendolari, la seconda (da fissare) sul futuro assetto del traffico a piazzale Kambo. Il sindaco Riccardo Mastrangeli da tempo non ha una maggioranza politica e numerica: si ferma a quota 16, su 33. Da un mese e mezzo il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani) chiede un azzeramento della giunta e una verifica attraverso la quale provare a ricostruire la coalizione originaria di centrodestra. Recuperando gli 8 “dissidenti”. La sua proposta nasce anche dal fatto che non esiste più una corrispondenza tra la rappresentanza nell’esecutivo e l’assetto dei gruppi consiliari. A metà consiliatura un “tagliando” ci sta tutto. Eppure nessuno ha risposto a Tagliaferri. Non Riccardo Mastrangeli, non i leader della maggioranza. Significa che per loro la composizione della giunta è “blindata” a prescindere. Ma significa pure che non esiste alcuna volontà di raccogliere i cocci per rimetterli a posto. Chiusura completa verso Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia, esponenti di un partito come Forza Italia, che il centrodestra lo ha fondato. Porte sbattute in faccia ad Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone. I primi due, vale sempre la pena ricordarlo, sono stati eletti nella “civica” del Sindaco. Certamente ci sono state delle fratture amministrative enormi tra loro e Mastrangeli, ma in politica arrivano dei momenti di ricomposizione, favoriti dalla mediazione dei leader. Evidentemente al Comune di Frosinone non c’è alcuna intenzione di … tornare al centrodestra. Inoltre fra Riccardo Mastrangeli e Anselmo Pizzutelli il solco si è allargato ulteriormente. La distanza ormai è incolmabile. Per quanto riguarda il gruppo di Futura (3 consiglieri) c’è il veto della stragrande maggioranza di assessori e consiglieri che stanno con Mastrangeli. Per i quali è preferibile continuare ad aprire alle opposizioni evidentemente. Ma sembra un’operazione dal fiato cortissimo.