Via al prelievo del 40% sugli extraprofitti maturati dalle banche. La norma è stata varata, a sorpresa, nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa esitva. Il provvedimento è stato inserito nel cosiddetto decreto “Asset”.
Il prelievo del 40% sugli extraprofitti maturati dalle banche è limitato al 2023. Le somme così recuperate saranno impiegate per sostenere il taglio delle tasse e le spese per i mutui per l’acquisto della prima casa.
A spiegarlo è stato il vicepremier Matteo Salvini, nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio: “Questo fondo che pensiamo sarà abbastanza congruo, andrà ad alimentare le voci sul taglio delle tasse e il sostegno per i mutui sulla prima casa. Il ministro Giorgetti ha portato in Consiglio una norma di equità sociale”.
Il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 “eccede per almeno il 3%” il valore dell’esercizio 2021. Percentuale che sale al 6% confrontando il 2023 con il 2022.
Il Sole 24 Ore spiega che l’imposta del 40% sarà in due blocchi. La prima parte sarà calcolata sulla differenza tra interessi passivi e attivi tra l’esercizio 2021 e 2022, con una franchigia del 3%. L’altra si calcola sull’eccedenza del 6% maturata tra 2021 e 2023. Il contributo andrà versato entro il 30 giugno 2024. Ovvero sei mesi dopo la chiusura dell’esercizio 2023.
Secondo quanto si legge su Today, la nuova tassa sugli extraprofitti delle banche non potrà comunque superare il 25% del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2023. L’imposta straordinaria, inoltre, non è deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Le reazioni
Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito la bontà della misura, che non andrà a ledere le banche: “La tassa sugli extraprofitti delle banche è la risposta del governo all’aumento dei tassi della Banca centrale europea. Non si tratta di una misura contro le banche, ma un provvedimento a protezione delle famiglie e di tutti quei soggetti che si sono trovati in difficoltà per il pagamento dei mutui”, ha aggiunto. La norma trova il consenso anche di Giuseppe Conte, ex premier e leader del M5s: “Da marzo il Movimento 5 stelle chiede un intervento sugli extraprofitti accumulati dalle banche per prendere da lì le risorse per sostenere i cittadini alle prese con rincari e caromutui. Il governo sembra accogliere la nostra proposta di una tassa sugli extraprofitti bancari, meglio tardi che mai”.