Termovalorizzatore, fra una settimana il bando. A2A aspetta il piano rifiuti

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E’ partito il conto alla rovescia. Il bando per il termovalorizzatore di Santa Palomba verrà annunciato nel giorno dell’Immacolata: l’8 dicembre prossimo. Questa la procedura che consente al miglior offerente di poter rilanciare sulle offerte migliorative che altri operatori potrebbero presentare, si deve ribadire quale sia il ruolino di marcia. A questo, ed all’annuncio del bando, sarà dedicata una prossima conferenza stampa. 

Il sindaco Roberto Gualtieri non ha alcuna intenzione di rallentare il percorso tracciato la scorsa primavera, nonostante gli ostacoli di ordine burocratico e soprattutto politico. 
La conclusione positiva della Valutazione ambientale strategica (Vas) segna un passo avanti verso l’obiettivo della giunta. Ora l’amministrazione è pronta a presentare la manifestazione d’interesse con cui selezionare il futuro o i futuri operatori chiamati a realizzare l’impianto.

Intanto da Milano A2A apre alla possibilità di contribuire alla realizzazione dell’imponente struttura. “Il termovalorizzatore a Roma? Abbiamo il 50% del mercato dei termovalorizzatori in Italia e quindi siamo interessati a ogni progetto. E’ da capire quando uscirà il piano rifiuti” di Roma “e che cosa esce e poi valuteremo” l’eventuale “partecipazione”. Ad affermarlo è stato Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, presentando l’aggiornamento del Piano Strategico 2021-2030, a una domanda nel corso della presentazione alla stampa e comunità finanziaria. Lo stesso ad ha però aggiunto: “A Roma siamo interessati ma stiamo cercando di capire come sarà il piano rifiuti, che dovrebbe prevedere un primo periodo di smaltimento fuori dal Lazio e poi la realizzazione dell’impianto. Studieremo il piano e valuteremo la partecipazione”.

L’IMPIANTO COLOSSALE

Un’opera è di vasta portata, dal momento che sarà in grado di lavorare 600mila tonnellate l’anno di rifiuti. Una quantità di scarti non recuperabili sono quelli che si avrebbero anche con una raccolta differenziata al 65%. Una percentuale lontanissima da quella raggiunta nella capitale tant’è vero che ad oggi, ha ricordato l’assessora capitolina Alfonsi nel botta e risposta a distanza con la pentastellata Roberta Lombardi, “in Italia solo due città con più di 200mila abitanti ci riescono: Parma e Venezia”. L’idea, e la speranza, è quella di inaugurare l’impianto per il 2025. E accanto a questo è in procinto di arrivare anche il via libera del governo allo stanziamento dei fondi Pnrr per i due biodigestori da 120 mila tonnellate annue che andranno a Casal Selce, nel Municipio XIII, e a Cesano Osteria Nuova, nel Municipio XIV. Per i due impianti, destinati alla trasformazione in biogas della frazione umida, è arrivata già una prima approvazione sui progetti presentati da Ama, si attende l’ok definitivo.

IL PROBLEMA POLITICO

Non sarà possibile invece aspettare troppo tempo perché, la questione “termovalorizzatore”, oltre ad aver provocato la rottura con il M5s nazionale e la conseguente caduta del governo Conte, rischia di avere un peso importante anche nella definizione delle alleanze in vista delle prossime elezioni. Se è vero infatti che per la costruzione di questo impianto Gualtieri ha sempre potuto contare sul supporto della Lista Calenda, è altrettanto innegabile che ci sia ancora chi, all’interno della compagine democratica, ancora auspica di recuperare in extremis l’alleanza con i pentastellati. Per questo in Campidoglio si vuole accelerare l’iter con cui portare all’indizione del bando. Servirebbe a mettere al riparo Gualtieri da indebite interferenze. Sui rifiuti il commissario/sindaco vuole avere le mani libere: l’incertezza del risultato alle prossime regionali, per il primo cittadino, non deve rappresentare un ostacolo al Piano rifiuti pensato per Roma.

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