Termovalorizzatore, si preannuncia un autunno caldo. Con ogni probabilità entro la fine di ottobre inizierà in Regione Lazio un percorso autorizzativo, che dovrà portare l’Ente Regione Lazio ad esprimere o meno il proprio Paur, ossia il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale Con il Paur positivo in pratica si darebbe l’avvio al cantiere. La Regione Lazio ed il suo Governatore, Francesco Rocca, dovranno dunque fare delle valutazioni sull’impianto stesso.
L’INDAGINE PROSEGUE
E’ stata però avviata un’inchiesta sulla compravendita dei terreni, nel quartiere Santa Palomba di Roma, dove dovrebbe sorgere il nuovo Termovalorizzatore di Roma. Il loro valore sarebbe infatti aumentato di circa 15 volte in venti anni, passando da meno di 500mila euro a 7,5 milioni di euro. Ossia il prezzo pagato da Ama per l’acquisto, considerato “spropositato”. Il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori, chiede che venga finalmente fatta chiarezza sulla vicenda. Il consigliere comunale di opposizione Santori rivela che, già diverso tempo fa, aveva presentato un’interrogazione al sindaco per chiarire cosa fosse avvenuto con l’acquisto dei terreni di Santa Palomba. “A novembre del 2022 ho presentato un’interrogazione urgente al sindaco, chiedendo appunto che cosa era avvenuto sull’acquisto del terreno per costruire il termovalorizzatore. Noi della Lega siamo assolutamente favorevoli alla realizzazione di un impianto che serva a smaltire i rifiuti” sottolinea. “Il termovalorizzatore è un’opera straordinaria che non può comportare azioni di questo genere. Quel terreno, fino a prima dell’acquisto da parte dell’amministrazione, valeva circa 50mila euro, ma è stato comprato a 7 milioni e mezzo di euro. Quindi con l’interrogazione ho chiesto al sindaco cosa stesse facendo, perché non si può sperperare il denaro pubblico in questo modo. La procura ha poi aperto un’indagine. Il tema vero è quello di tutelare i cittadini romani da queste azioni vergognose”.
ATTESA IN REGIONE
Sotto l’egida dei Comitati No Termovalorizzatore, una rappresentanza delle istituzioni locali ha recentemente presentato una petizione al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. L’incontro, che ha visto la partecipazione di diversi sindaci, si è focalizzato sulla contrarietà all’idea di costruire nuovi impianti di incenerimento.
Successivamente, la delegazione ha proseguito il suo percorso di dialogo presso il Consiglio regionale del Lazio. Qui, la consigliera Alessandra Zeppieri ha accolto i membri dell’Unione dei Comitati, conducendo nella Sala Rutuli dove hanno potuto confrontarsi con Fabrizio Ghera, assessore regionale ai rifiuti. L’incontro ha rappresentato un’opportunità per ribadire le motivazioni della petizione, che si concentrano su due punti principali: la salvaguardia dell’acqua e la legge regionale 13/2019, vissuti come fondamentali per la protezione del territorio. L’assessore Ghera ha risposto alle preoccupazioni espresse, sottolineando l’importanza di un dialogo costruttivo. Ha parlato dei futuri rapporti tra il piano rifiuti di Roma e la pianificazione regionale post commissariamento, evidenziando il necessario potenziamento della raccolta differenziata, particolarmente criticata nella Capitale. La sua dichiarazione ha incluso l’impegno a creare un canale di comunicazione con le direzioni regionali coinvolte, un passo che il comitato ha accolto positivamente.