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Thomas Bricca, indagato il nonno acquisito di Mattia Toson. Ecco le accuse mosse dalla Procura. Domani la famiglia della vittima in Procura

Danilo Del Greco
L’uomo è finito nel mirino della Procura per il suo comportamento durante le recenti perquisizioni
Marzo 8, 2023
Thomas Bricca in un frame del video realizzato da Claudio Tofani

Un secondo nome nelle ultime ore è stato iscritto nel registro degli indagati in merito all’omicidio di Thomas Bricca, il 19enne di Alatri ucciso con un colpo di pistola alla testa esploso intorno alle 20 del 30 gennaio, in pieno centro storico.

Stando a quanto trapelato, si tratterebbe del nonno acquisito di Mattia Toson, il 22enne residente nella contrada Vicero finito per primo nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario: l’anziano sarebbe accusato di falsa testimonianza,

Il nonno acquisito di Mattia Toson, L.D.U., sarebbe accusato di falsa testimonianza: secondo la Procura della Repubblica di Frosinone l’uomo in più riprese avrebbe cercato di “coprire” il nipote. Tutto risalirebbe ai blitz che alcune settimane fa sono stati effettuati nell’abitazione dei Toson (sotto la lente  degli inquirenti, anche se finora non accusato di nulla, ci sarebbe infatti anche il fratello di Mattia, Niccolò) in località Fraschette.

Tra gli edifici sottoposti ad accurate perquisizioni c’è anche quella dei nonni dei due ragazzi. Qui i carabinieri, stando a quanto trapelato dallo stretto riserbo della Procura, hanno cercato di rimuovere la scheda di memoria da una delle telecamere di sicurezza installate nell’abitazione. Ma non l’hanno trovata. E le stesse camere sono state ritrovate smontate. Perché l’uomo, sempre secondo investigatori e inquirenti, voleva disfarsi dell’impianto. In più in casa è stata trovata una pistola scacciacani che l’uomo ha tentato di nascondere. Non si tratta dell’arma del delitto. Tuttavia, il comportamento dell’uomo è bastato per far scattare l’accusa di falsa testimonianza.

Intanto, gli inquirenti sono al lavoro su più fronti: si sta ancora cercando la pistola usata per colpire Thomas (ma, come è stato accertato, il vero bersaglio sarebbe stato il suo amico Omar, ora rifugiatosi in una località segreta e protetta del Nord Italia); allo stesso modo si sta cercando lo scooter T-Max in sella al quale i due sicari sono arrivati nel parcheggio sottostante il Girone).

Altro obiettivo delle indagini è quello di far luce sul presunto “buco” di mezz’ora nell’alibi di Mattia Toson: il 22enne, infatti, la sera dell’omicidio era ospite di una cena in un agriturismo di Ferentino. Appuntamento al quale sarebbe arrivato intorno alle 21, quindi circa un’ora dopo i fatti del Girone e, a detta di alcuni testimoni, ai più sarebbe apparso sconvolto e molto agitato, al punto anche di andare via prima della fine della cena.

Intanto, al fine di restituire un minimo di serenità alla famiglia di Thomas, domani mattina il procuratore Antonio Guerriero riceverà il papà Paolo Bricca e la mamma Federica Sabellico. La decisione è stata comunicata al legale dei Bricca, l’avvocato Marilena Colagiacomo.    

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