Il punto di non ritorno, secondo i consiglieri del gruppo Noi Per Torrice Fabrizio De Santis, Valtere Tallini e Giammarco Florenzani, è stato segnato con l’approvazione del rendiconto 2022 che ha chiuso con 2,3 milioni di disavanzo. Debiti enormi per un comune piccolo come Torrice e che non possono essere ripianati secondo le procedure ordinarie previste dal Testo unico degli enti locali, l’unico scenario che resta all’orizzonte è la dichiarazione di dissesto economico-finanziario affinché possano essere avviate le procedure di risanamento del bilancio con l’insediamento di un commissario liquidatore straordinario.
“Lo scorso 15 giugno – ricordano, infatti, gli esponenti di minoranza – si è riunito il Consiglio Comunale, che nonostante un parere sfavorevole del revisore dei conti fatto di ben 12 prescrizioni negative sulla gestione contabile del 2022, il Consiglio, con l’astensione della minoranza, ha votato il rendiconto 2022 con un negativo di 2 milioni e 300mila euro. Da quel momento per il Comune si è inevitabilmente aperta la strada del dissesto finanziario”.
La nota del gruppo Noi per Torrice, continua: “Più volte la minoranza ha lanciato l’allarme sulle scelte tributarie scellerate purtroppo rimaste inascoltate. Ovviamente il revisore ha bacchettato l’ente per l’allegra gestione, per l’azzeramento degli uffici finanziari e per il mancato invio dei tributi. Adesso la domanda ricorrente è: cosa succederà ora?”
Ma sono gli stessi esponenti d’opposizione a rivelare che, stando a quanto trapela da Palazzo, “sembrerebbe che in Comune stiano lavorando alla dichiarazione di dissesto che inevitabilmente arriverà per fine luglio. Fatta questa, il Ministero entro 4 mesi invierà un commissario liquidatore, che si occuperà di pagamenti e incassi antecedenti alla data del dissesto. Ma tutto ciò non sarà una passeggiata, soprattutto per i fornitori, gli appaltatori e i consulenti che vedranno dimezzarsi le fatture al 50%, mentre per i cittadini potrebbero avvenire tagli di servizi non essenziali, rincari e aumenti tariffari, ma soprattutto un avvio del recupero delle tasse a ritroso da parte del Commissario”.
I consiglieri De Santis, Tallini e Florenzani puntano quindi il dito contro la maggioranza e l’esecutivo guidato dal sindaco Alfonso Santangeli, che – a loro dire – “in 21 mesi ha trascinato il Comune di Torrice nel disastro, svuotando gli uffici comunali, bloccando immotivatamente la riscossione, bloccando servizi, gestendo un piano di riequilibrio inesistente e aggravando di conseguenza la situazione contabile di giorno in giorno e accumulando debiti con vari fornitori.
Purtroppo tutto ciò allo stato dei fatti è inevitabile, ma sicuramente con scelte diverse e con Responsabili preparati alla gestione, tutto ciò poteva essere evitato, soprattutto sapendo gestire il piano di riequilibrio in modo diverso. Ovviamente le scelte e le colpe non sono imputabili a questa minoranza bensì all’arroganza di una maggioranza composta da gente impreparata e assetata di vendetta verso chi ha gestito in passato con risultati eccellenti”.
Infine, la conferma dell’impegno del gruppo Noi per Torrice di vigilare “attentamente sul dissesto” e di essere “a disposizione di tutti i cittadini e delle imprese coinvolte in questa vicenda, cercando di aiutarli a recuperare il dovuto e a non perdere nessun diritto”.