Soltanto quattordici gare delle trentotto previste sono andate in archivio ed è notorio che quando si parla di serie B bisogna essere molto cauti nelle previsioni e pacati nelle analisi. Però stavolta, a differenza di altre stagioni, ci sono tre squadre che sembrano già aver ingranato una marcia insostenibile per le avversarie.
Sono, ovviamente, le prime tre della classe: Sassuolo (31), Pisa e Spezia (30). Se i neroverdi sembrano addirittura di un’altra categoria e ambiscono, con l’avvenuto rientro di Berardi, a distaccarsi in via definitiva persino dalle due ambiziose e agguerritissime rivali, Pisa e Spezia al momento appaiono davvero sullo stesso livello e dovrebbero contendersi il secondo posto per la promozione diretta fino al termine del campionato.
I toscani hanno visto confermato il loro 0-3 a tavolino sul campo del Cittadella, giacché il Consiglio di Garanzia del Coni ha rigettato il ricorso del club veneto. I 30 punti sono così effettivi e con essi il braccio di ferro con gli spezzini. La caduta del Pisa sul campo della Carrarese, nell’ultimo turno, sia pure condizionata in qualche misura dall’inferiorità numerica determinata dall’espulsione di Touré, ha sollevato qualche legittimo interrogativo sul momento dei nerazzurri di Pippo Inzaghi. La solidità della squadra però non è in discussione e la brillantezza esibita sino a qualche settimana fa potrebbe ritornare a breve. Lo Spezia, dopo aver beneficiato di qualche vittoria piuttosto fortunosa in avvio di torneo, sembra crescere in termini di convinzione e di volume di gioco, e il match contro il Sudtirol ha confermato questa tendenza. Davvero agevole il successo al Picco e eccellenti indicazioni per D’Angelo, che ha gli uomini chiave in eccellenti condizioni e solo l’imbarazzo della scelta nel contesto di una rosa molto qualitativa.
LE INSEGUITRICI
A rispettosa distanza dalle tre principali protagoniste di questa prima parte di torneo, ecco Cesena, Cremonese e Bari, rigorosamente in fila indiana da 22 a 20 punti. I romagnoli, neopromossi, stanno facendo persino meglio di quanto da loro ci si attendesse, con Cristian Shpendi giocatore simbolo di questo felice approccio. Cremonese e Bari invece sono persino un po’ indietro rispetto ad aspettative legittime per blasone e soprattutto per valore effettivo della rosa. I grigiorossi devono ritrovare il feeling con il proprio pubblico, che non ha lesinato fischi all’intervallo del match con il Frosinone, quando il punteggio era ancora bloccato sullo zero a zero. Il gol di Vasquez ha momentaneamente tacitato le polemiche, ma è palese che da quelle parti ai propri beniamini si chiedesse di più. Il rendimento di qualche giocatore importante, De Luca più di ogni altro, è decisamente al di sotto delle attese e la classifica è buona ma non eccellente. Il Bari, dopo una partenza lentissima (2 punti nelle prime 4 gare) e una sequela incredibile di pareggi, è riuscito finalmente a mettere in fila due successi e forse sta per ingranare la marcia giusta, quella che dovrebbe portarlo a centrare un posto nei playoff senza particolari difficoltà.
IL GRUPPO
Dai 18 punti di Palermo, Brescia e Juve Stabia, che per ora indicano la quota playoff, ai 10 del fanalino di coda Frosinone, ci sono soltanto tre vittorie, anzi meno. Quattordici delle venti squadre sono pertanto raggruppate in 8 punti (se togliamo il Frosinone, sono addirittura 13 in 6 punti).
Nulla di nuovo sotto il sole. E’ il solito proverbiale equilibrio della serie cadetta. Le tre compagini a 18 sono un gruppo composito. Attesi da protagonisti i rosanero, indicati tra coloro che potevano ambire alla tranquillità i lombardi, persino un po’ sorprendenti i campani. Il terzetto ha un solo punto di margine sul Mantova, altra neopromossa che si sta districando egregiamente nelle insidiose strade del campionato cadetto. A quota 16 ancora un mini gruppo di tre formazioni composto da Catanzaro, Sampdoria e Carrarese.
I calabresi recheranno peraltro visita proprio alla Samp nella sfida di sabato alle 15. I blucerchiati non sono certo felici di quanto fatto fino ad oggi. Ha pagato Pirlo, ed ora Sottil ha il compito di traghettare i genovesi verso gli obiettivi che una rosa con Coda, Tutino e compagnia deve necessariamente inseguire.
La Carrarese era stata indicata da molti quale vaso di coccio tra vasi di ferro e fin qui ha perentoriamente smentito le funeste previsioni. Dopo il successo colto allo Stirpe, ora ha addirittura battuto la ex capolista Pisa e questo conforta l’ipotesi che la salvezza possa arrivare senza passare per code o rischi particolari.
Visto che la classifica attuale sembra essersi divertita ad abbinare le squadre a tre a tre, ecco Cosenza, Modena e Reggiana a quota 15. Va detto che i calabresi hanno in realtà realizzato 19 punti, che varrebbero tranquillamente la zona playff, ma pagano la robusta penalizzazione per mancanze di tipo amministrativo. Modena e Reggiana sono dove più o meno si aspettavano di essere, perché per entrambe la lotta salvezza sarà la sola dimensione possibile in questo campionato.
A quota 13, dove la paura è legittima, la coppia Reggiana-Salernitana. I ragazzi di Colantuono vogliono sfruttare il match casalingo con la Carrarese per provare a risalire in questa classifica corta che non chiude in faccia le porte della gloria ad alcuno.
Chiudono, come ben sappiamo a queste latitudini, il Cittadella a 12 e il Frosinone a 10. I veneti sono peraltro i soli ad essere stati sconfitti dai giallazzurri ciociari in stagione. Il team di Greco, che deve fare i conti con l’indisponibilità di ben 13 giocatori, deve cercare di stringere i denti fino a gennaio per poi beneficiare del rientro di alcuni infortunati ed eventualmente degli innesti dei nuovi acquisti.