Nessun cambiamento nell’Aula del Consiglio Regionale del Lazio: il Consiglio di Stato ha confermato che il seggio assegnato alla Lega fuori da Roma va al collegio di Latina e quindi ad Angelo Tripodi. Respinto il ricorso presentato dall’assessore leghista Pasquale Ciacciarelli di Frosinone. L’esponente ciociaro ha ottenuto dal Consiglio di Stato il riconteggio delle schede evidenziando errori nell’attribuzione dei voti in provincia di Frosinone. Sosteneva che se fossero stati correttamente calcolati, seppure per una frazione di punto, il seggio sarebbe scattato a Frosinone e quindi a lui, non a Latina. Sul piano del diritto, il Consiglio di Stato ha accolto parzialmente il ricorso, riconoscendo meritevoli di approfondimento i rilievi portati dall’assessore Ciacciarelli. È per questo che nei mesi scorsi c’è stato il riconteggio dei voti andati alla Lega nelle scorse Regionali in Ciociaria. Il ricorso sosteneva che in alcuni casi fossero state assegnate a Ciacciarelli le preferenze ma non il voto politico al Partito.
IL DUELLO TRA PROVINCE
È un dato fondamentale: perché l’assegnazione del seggio tra Latina e Frosinone avviene sulla base del voto al Partito e solo poi si va a vedere quale candidato in quella lista ha ottenuto più preferenze. Ma il riconteggio operato nella prefettura di Frosinone ha dato ragione ad Angelo Tripodi: non c’è traccia dei 131 voti spariti a Ciacciarelli per un errore di incolonnamento. C’è effettivamente una differenza di voti ma da togliere, non da aggiungere a Ciacciarelli. Sono 32 in meno. A Vicalvi ce ne sono 46 in meno, da altre parti qualcosa in più ma il bilancio complessivo si chiude a -32. Per spostare il seggio da Latina a Frosinone sarebbero serviti altri 464 voti di lista alla Lega. Che non ci sono. E per questo il seggio rimane a Tripodi, nel frattempo uscito dalla Lega e passato al Gruppo regionale di Forza Italia.
VITTORIA NETTA
Angelo Tripodi è uscito vincitore dal contenzioso sulla carta dall’esito non scontato. Ed il consigliere di Latina ha sempre avuto la sensazione di poterlo vincere. A maggio si era sbilanciato sulla pronuncia finale dei giudici, attaccando anche il suo ex partito. “A dispetto delle dichiarazioni e dei toni trionfalistici delle prime ore su fantomatici 460 voti sottratti da oscure trame ordite a danno di Ciacciarelli -aveva affermato Tripodi- la Lega deve prendere atto non solo di non avere tutti quei voti sperati, ma addirittura di averne persi 29, il Tutto dopo aver perso anche due consiglieri alla Pisana e non avere più i numeri neanche per giocare a tombola. Mi ricorda tanto la morale della famosa favola dei fratelli Grimm dei suonatori di Brema che andarono per suonare ma furono suonati. Ora intendo ringraziare tutte quelle persone che mi hanno votato in provincia di Frosinone, ma i cui voti non furono utilizzati, perché anche questo è emerso dalle verifiche delle schede”. Parole che si sono rivelate profetiche.