Il Frosinone applica la par condicio alle grandi del torneo cadetto e così, dopo aver strapazzato Benevento e Cremonese, riserva lo stesso trattamento al Monza, rispedito a casa con un passivo persino imbarazzante.
È finita 4/1 per i giallazzurri di Fabio Grosso, che hanno mostrato il loro vestito bello fin dal fischio iniziale ed hanno incassato senza batter ciglio il gol di Dany Mota. Nel suo “fortino” il Frosinone si sente invincibile ed è in grado di reagire anche alle avversità contingenti, come la ripartenza mortifera che il team di Stroppa ha confezionato, dopo aver più volte rischiato di capitolare. “Testa bassa e pedalare”, il motto sposato da Zerbin e compagni, giunti vicinissimi al pari con una strepitosa azione di Boloca e poi appagati nelle loro ansie di rincorsa grazie al gol bellissimo di Camillo Ciano. Rispolverando doti balistiche che sospettavamo riposte in naftalina, l’attaccante campano ha disegnato una traiettoria da videogioco, dando a Di Gregorio solo il tempo di guardare malinconico il pallone alle sue spalle. Un gol da cineteca, che naturalmente ha avuto l’effetto di regalare ulteriori energie e certezze al team ciociaro. Prima del riposo il sorpasso era già confezionato, con l’autorevole firma di Zerbin, che alla fine sarà senza ombra di dubbio il migliore in campo. Nel secondo tempo si è assistito ad un monologo canarino, benché fosse il Monza a stazionare più di frequente nella metà campo avversaria. La differenza però stava tutta nell’indice di pericolosità: monocordi e poco ispirate le trame offensive dei lombardi, ficcanti e ben congegnate quelle ciociare. A peggiorare il quadro a tinte fosche per gli uomini di Stroppa un pasticcio clamoroso confezionato da Barberis e Di Gregorio, con un passaggio indietro del primo letto male dal secondo. Solo il palo ha evitato che una perfetta punizione di Ciano si trasformasse nel quarto centro canarino, ma l’appuntamento con il poker è stato solo rinviato, perché Canotto, cui Grosso stavolta ha riservato solo uno spicchio di gara, si è iscritto al festival con un’esecuzione mirabile. Il suo tiro a giro ha reso più corposo il bottino del Frosinone, rendendo il giusto merito anche numerico alla squadra di casa.
La larga vittoria sui brianzoli rappresenta la sesta consecutiva affermazione dei canarini sul campo amico e pone un’ulteriore pietra sulla costruzione del progetto playoff, giunto quasi a compimento. Il pari casalingo dell’Ascoli rende peraltro praticabile l’ipotesi di un settimo posto, che in verità non cambierebbe troppo la sostanza, vista l’inevitabilità del fattore campo avverso nei quarti. La prossima gara sarà a Ferrara, in casa della Spal, per dare veste matematica alla post season.