Istituire presso ogni Asl del Lazio percorsi di medicina di genere LGBT (Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender). E’ quanto ha chiesto al Consiglio regionale del Lazio, con un’apposita mozione depositata la scorsa settimana, la consigliera regionale del Pd, Sara Battisti.
Nello specifico, l’esponente del Partito democratico ha chiesto l’istituzione in ognuna delle aziende sanitarie locali della Regione di uno sportello di ascolto per consulenza e informazione in relazione alla condizione di omosessualità presunta o consapevole; la presa in carico delle situazioni individuali e familiari bisognose di sostegno psicologico; la consulenza legale; l’attività di informazione per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili con la calendarizzazione di Giornate mensili per effettuare test rapidi per la diagnosi da infezione da HIV; percorsi dedicati alle persone in condizione di conflitto d’identità di genere per l’orientamento socio-sanitario e il sostegno al percorso di transizione di genere; la prosecuzione del progetto di formazione “Feel free t@ be” attivato da LazioCrea per promuovere il rispetto e la valorizzazione delle diversità e migliorare la capacità del personale socio-sanitario nell’assistere le persone LGBTQ+ oltre alla modifica della normativa regionale sul funzionamento dell’Osservatorio per le Parti Opportunità con l’inserimento di un rappresentante del mondo LGBTQ+ al fine di lavorare per l’adozione di provvedimenti finalizzati al contrasto dell’omofobia.
La consigliera regionale ha voluto ricordare come dal 1990 l’omosessualità non sia più considerata una malattia dall’OMS, ciononostante ancora oggi si assiste a gravi fenomeni di discriminazione legati all’orientamento sessuale che molto spesso sfociano in aggressioni, abusi ed esclusione sociale. Inoltre, i dati Istat evidenziano consistenti difficoltà in ambito familiare, lavorativo e sociale nel percorso di accettazione dell’omosessualità con un conseguente disagio psicologico connesso alla scoperta della propria sessualità o della propria identità di genere tanto che risulta esserci una costante richiesta di aiuto a seguito di fenomeni di omofobia.