Valanga di tessere per FdI. Nel pontino la partita per la leadership è aperta, Calandrini non è autosufficiente per vincere

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“I numeri registrati dalla segreteria provinciale di Fratelli d’Italia Latina certificano il radicamento sul territorio del partito guidato da Giorgia Meloni e la sua capacità di attrarre consensi. Quasi 8mila le cittadine e i cittadini della provincia di Latina che hanno deciso di sottoscrivere il tesseramento al partito. Rispetto allo scorso anno abbiamo quadruplicato le adesioni”.

Questa la nota del vertice provinciale del partito diramata per ufficializzare i dati sulle adesioni. Non c’è dubbio che il risultato dei tesseramenti sia importante. FdI almeno nel pontino dimostra di avere un radicamento importante, oltre ad un consenso sempre più solido. 

LE REGOLE DEL GIOCO

E’ comunque praticamente certo che il meccanismo non preveda l’elezione dei delegati dei ‘circoli’ al congresso provinciale e che a questo possano partecipare tutti gli iscritti che avranno diritto di votare il vertice del partito. Saranno considerati iscritti tutti coloro che hanno fatto la tessera, che costa 10 euro. Dalla sua fondazioe, avvenuta nel 2013, erano stati celebrati solo due congressi nazionali: uno fondativo, nel marzo del 2014 a Fiuggi, a sottolineare il legame storico con Alleanza Nazionale di cui ha ripreso il simbolo, ed uno nel dicembre del 2017, senza però l’elezione delle cariche territoriali. Questo venne celebrato a Trieste. In pratica una kermesse nel quale Giorgia Meloni venne acclamata presidente. E, visti i risultati, mai scelta si rivelò più giusta. Con la stagione congressuale che si è avviata, dopo la decisione dell’Assemblea Nazionale tenuta a Roma il 12 settembre scorso, è invece la prima volta che viene coinvolta la base del partito. 

ESITO INCERTO IN PROVINCIA

La partita politica in provincia di Latina si giocherà nelle prossime settimane. I principali portatori di consensi si sono confermati anche in questa circostanza. Nicola Calandrini da coordinatore provinciale uscente ha saputo fare incetta di tessere nel capoluogo, mentre Enrico Tiero ha saputo trainare il suo peso politico in tutto il territorio pontino, come del resto l’europarlamentare Nicola Procaccini. Calandrini punta alla riconferma, ma una parte consistente del partito non è con lui e pensa ad una sostituzione. I numeri ufficiosi darebbero Calandrini attorno al 40% di consensi fra i tesserati. Potenzialmente dunque se le altre ‘correnti’ dovessero registrare una convergenza attorno ad un’altra figura, sarebbero in grado di spodestarlo. Ago della bilancia sarà proprio il vice portavoce regionale Enrico Tiero, il più votato tra i consiglieri regionali delle province. Con circa il 25% delle tessere avrà parecchia voce in capitolo. Così gli ex An, che pure indietro nei numeri hanno comunque una forza politica non indifferente. L’appuntamento decisivo è verosimilmente rimandato al mese di novembre, quando si dovrebbe tenere il congresso provinciale pontino. In tale occasione si definiranno gli equilibri interni al partito di maggioranza relativa. Di sicuro quella che solo fino a poche settimane fa appariva come una formalità, ha invece assunto i contorni di una partita a scacchi dall’esito incerto, per non dire imprevedibile. Se a Roma i ‘Gabbiani’ sembrano far paura ai ‘meloniani’, all’ombra del Circeo si profila una contesa apertissima nella quale tutte le componenti in campo potranno giocare un ruolo importante.

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