Non si arrestano i rumors su un ormai prossimo addio di Pierpaola D’Alessandro alla Asl di Frosinone. Le ipotesi più gettonate sono due: o la vicedirezione del dipartimento dei servizi sociali del Comune di Roma oppure il coordinamento delle Aziende Sanitarie della Regione Lazio. L’argomento è sul tavolo dell’assessore alla sanità Alessio D’Amato e pare che sarà lui a decidere perlomeno i tempi di un’operazione che costringerebbe per la terza volta in due anni a rivedere la guida della Asl di Frosinone, evidentemente trampolino di lancio. Intanto a livello politico frana l’alleanza tra Pd e Cinque Stelle.
La goccia che fa traboccare il vaso
Il decreto sugli aiuti del Governo è stato approvato ieri sera senza il voto del Movimento Cinque Stelle, in forte e marcato dissenso sul termovalorizzatore di Roma. Lo strappo annunciato si è consumato. Impossibile, anche volendo, fare finta che non ci saranno conseguenze politiche. Il provvedimento dell’esecutivo Draghi ha assegnato al commissario straordinario per il Giubileo, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, le competenze necessarie per predisporre e adottare il piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale. I pentastellati hanno definito la decisione “in netto contrasto con la normativa comunitaria, da tempo contraria alla realizzazione dei termovalorizzatori, e contro la riforma costituzionale da poco approvata, poiché scarica sulle generazioni future le conseguenze di una scelta frettolosa, antica e inquinante sia per la salute che per l’ambiente”.
E’ la goccia che fa traboccare il vaso, perché arriva contemporaneamente alla durissima presa di posizione di Giuseppe Conte, che ha detto come nemmeno il centrodestra ha mai attaccato i Cinque Stelle in modo così tranciante come invece ha fatto il Pd negli ultimi giorni. Lo strappo in Consiglio dei Ministri arriva dopo l’evidente imbarazzo alla Regione Lazio sulla vicenda della riperimetrazione del Sin Valle del Sacco. E’ stato Nicola Zingaretti a volere a suo tempo il patto d’acciaio con Roberta Lombardi e i Cinque Stelle.
Le cannonate del sottosegretario Ilaria Fontana hanno minato l’asse e la prova sta nel silenzio imbarazzato dei protagonisti di questi ultimi giorni. Ironia della sorte al Comune di Frosinone, il Partito Democratico considera inattendibile il sondaggio di Euromedia Research (che vede vincitore Riccardo Mastrangeli al primo turno) anche perché effettuato prima dell’intesa con tra Pd e pentastellati nel Campo largo (!). Come se il consenso dei Cinque Stelle nel capoluogo fosse tale da far recuperare dieci o quindici punti percentuali.
La presentazione di Marzi per esorcizzare il sondaggio
Oggi pomeriggio alle ore 18 è in programma l’inaugurazione del comitato elettorale del candidato sindaco di Frosinone Domenico Marzi. Ci saranno tutte le liste a sostegno, ma le analisi di queste ultime ore dimostrano che il cambio di passo non c’è. Negare che il centrodestra sia in vantaggio è impossibile. Pensare che l’alleanza con Cinque Stelle e Articolo 1 possa dare una spinta propulsiva è da ingenui. Affidarsi alla sola lista del Pd non potrà comunque bastare.