L’appello, partito da Sora e Isola del Liri, affinché i bambini e le famiglie ucraine ospitate nella Valle del Liri non vengano trasferiti in altri centri, spezzando così improvvisamente e brutalmente quei legami nati in questi mesi con i compagni di scuola e con la comunità locale (leggi qui https://www.politica7.it/valle-del-liri-appello-al-prefetto-non-traferite-le-famiglie-ucraine-ospiti-sarebbe-un-nuovo-trauma-per-i-bambini/), è giunto anche sui tavoli del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della premier Giorgia Meloni.
L’associazione culturale Iniziativa Donne di Sora, infatti, ha inviato una lettera al Capo dello Stato e al Capo del Governo esprimendo le loro preoccupazioni e la contrarietà al trasferimento dei nuclei familiari ospiti nel territorio.
Le famiglie ucraine, infatti, fino oggi ospitate presso centri cosiddetti di ‘prima accoglienza’, dopo questa fase iniziale dovrebbero essere spostati in strutture di ‘seconda accoglienza’ che però sono situate a diversi chilometri di distanza dalla comunità con cui, soprattutto i bambini frequentando le scuole, hanno sviluppato rapporti di amicizia e legami d’affetto.
“Oggi abbiamo scritto al nostro Presidente Sergio Mattarella, non dimenticando i vertici del nostro Paese come la premier Giorgia Meloni – spiegano dall’associazione sorana -. Sappiamo essere interessate al tema le tante forze politiche che ci stanno contattando: l’unica bandiera da sventolare è quella della solidarietà e dei diritti dei bambini. Grazie a Sua Eccellenza il Prefetto di Frosinone che ha aperto una finestra di dialogo dal luglio scorso, alle associazioni, ai media locali e nazionali, ai personaggi noti, agli Stati Generali delle Donne, alla comunità di Sora e di Roma e alle nostre famiglie per il continuo sostegno.
In tanti ci stiamo opponendo ad un nuovo strappo per i tanti minori ucraini che sono chiamati, insieme alle loro famiglie, ad un trasferimento da struttura di prima accoglienza a struttura di seconda accoglienza a chilometri di distanza dalla comunità, dalla scuola, dai compagni, dalle amicizie, da città che frequentano da più di un anno. I bambini sono tutti diversi, ma i diritti sono uguali“.
Dall’Associazione culturale Iniziativa Donne hanno anche evidenziato: “Una comunità, una rete di contatti che ringraziamo per la vicinanza che nelle ultime ore stanno dimostrando. Le famiglie ucraine ringraziano in primis lo Stato Italiano per l’accoglienza, fin da quando arrivarono nei territori italiani con la guerra negli occhi e nelle orecchie. La guerra non è finita ed ancora suonano le sirene, muoioni civili, molti bambini. La guerra non è mai giusta e per i bambini è impossibile capire perché tanto dolore, tanta sofferenza, perché devono vivere lontani dai loro papà che non possono lasciare l’Ucraina”.