Un anno fa ci si preparava a votare per l’elezione dei consiglieri provinciali. A due esponenti del Comune di Frosinone, Maurizio Scaccia (Forza Italia) e Sergio Crescenzi (Fratelli d’Italia), mancò un solo voto ponderato del capoluogo per centrare l’obiettivo. Vennero meno delle preferenze all’interno della maggioranza, essenzialmente perché l’ex sindaco Nicola Ottaviani (parlamentare e coordinatore provinciale della Lega) aveva dato l’indicazione di concentrare il consenso su Andrea Amata, consigliere a Vicalvi del Carroccio. Amata di voti ponderati ne prese 9 a Frosinone, centrando l’obiettivo. Da quel momento in poi, però, all’interno del centrodestra cittadino si sono “rotti” diversi meccanismi. Sergio Crescenzi nel frattempo è diventato consigliere provinciale, ma questo non cambia il contesto di tipo politico. Cosa sarebbe successo se invece il sindaco Riccardo Mastrangeli si fosse imposto attraverso una strategia che avesse assicurato il sostegno ai consiglieri della “sua” maggioranza, garantendo politicamente anche Andrea Amata? Si poteva fare, non è stato fatto.
Quello che è successo dopo è noto: il senatore e leader regionale di Forza Italia Claudio Fazzone non l’ha presa bene, gli “azzurri” sono passati all’appoggio esterno, l’assessore Adriano Piacentini non rappresenta più il partito ma è un tecnico esterno di fiducia del primo cittadino. Adesso il centrodestra si ritrova con 8 consiglieri eletti nella coalizione in meno e con 3 esponenti delle opposizioni diventati decisivi per quella che è a tutti gli effetti una maggioranza trasversale.
Al punto che Forza Italia sostiene che il sindaco Riccardo Mastrangeli ha spaccato il centrodestra nel Comune capoluogo.
Nei giorni scorsi il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani) ha deciso di non fare finta di nulla. Prendendo spunto dalla vicenda delle luminarie natalizie, ha sostanzialmente spiegato di non riconoscersi più in un modo di fare, politico e amministrativo, di questa giunta e del sindaco. Mettendo tutti davanti alle loro responsabilità. In primis Riccardo Mastrangeli, il quale in teoria potrebbe effettuare un vertice della “nuova” maggioranza e fare il punto della situazione. In realtà ci sarebbe pure un’altra strada: rivolgersi agli 8 “dissidenti” e provare una “ricucitura” del centrodestra. Non perdendo di vista che Forza Italia è uno dei partiti che ha fondato la coalizione.
In ogni caso c’è un passaggio obbligato: l’azzeramento della giunta, utile per sgombrare il campo e avviare una seria e rapida verifica. Peraltro dopo due anni e mezzo di mandato, a metà consiliatura quindi. Tracciando un bilancio vero di cosa ha funzionato e cosa no. Vagliando l’operato degli assessori, i quali, non va mai dimenticato, sono dei delegati del primo cittadino. Infine andrebbero tenuti in considerazione sia le evoluzioni avvenute che gli attuali equilibri e rapporti di forza. Sono le regole della politica, che valgono ovunque. Ma non al Comune di Frosinone, dove invece sembra che nulla debba mai cambiare. Neppure davanti alle evidenze: 2 consiglieri di Forza Italia (Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo) sono fuori dalla maggioranza, i 3 eletti nella Lista Mastrangeli (Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Francesco Pallone) hanno preso altre strade. E’ di ieri la notizia che Giovanni Bortone è stato espulso dalla Lega. Mentre Giovambattista Martino e Teresa Petricca hanno dato vita al gruppo Futura, dopo essere usciti dalla Lista Ottaviani.
Per Massimiliano Tagliaferri è inevitabile un rimpasto serio della giunta, sulla base di considerazioni politiche ed amministrative. Se questo non dovesse avvenire, si entrerebbe in una fase ad alto rischio… elezioni anticipate. Certamente Mastrangeli potrebbe provare a “pescare” ancora nel campo delle opposizioni, ma gli spazi sono ormai ridotti. Inoltre andando avanti in questo modo, nel centrodestra più di qualcuno avvierebbe una riflessione. La strada del rimpasto dell’esecutivo dopo una verifica nella quale la maggioranza si guarda negli occhi appare la soluzione politicamente migliore.
Fratelli d’Italia (5 consiglieri) sta riflettendo seriamente sul da farsi. Fabio Tagliaferri ha sostenuto Mastrangeli in ogni occasione, rappresentando un parafulmine sempre. Stavolta però è diverso, perché in gioco c’è soprattutto il futuro della coalizione di centrodestra a Frosinone. Il capoluogo.