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Verifica per cuori forti

Massimo Pizzuti
Alla Regione Lazio non si sblocca la situazione. Lo scontro frontale a livello nazionale tra Forza Italia e Lega fa sentire i suoi effetti anche sul territorio. Gli “azzurri” di Claudio Fazzone non mollano e reclamano il riassetto della giunta. Il Carroccio di Claudio Durigon resta sulle barricate. In questo clima Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia) non si arrende e porta avanti strategie di mediazione. Il Governatore Francesco Rocca potrebbe avere un ruolo determinante.
Ottobre 1, 2024
Francesco Rocca

Impegnativa, sfibrante, rognosa, rischiosa. Parliamo della verifica politica all’interno della maggioranza di centrodestra alla Regione Lazio, entrata nella sua fase più difficile e delicata. Entro un paio di settimane una soluzione va trovata, altrimenti sarà impossibile andare avanti, soprattutto in consiglio.

Fratelli d’Italia

E’ la forza politica che sta cercando una mediazione non semplice. L’onorevole Paolo Trancassini, coordinatore del partito di Giorgia Meloni nel Lazio, sa benissimo che il nodo si è letteralmente attorcigliato sul punto della contrapposizione tra Forza Italia e Lega. Le due realtà non sono d’accordo più su nulla a livello nazionale, come è emerso anche ieri sul giudizio relativo alle elezioni austriache. Non è per caso che i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, abbiano partecipato alle riunioni riguardanti il Lazio. Il peso politico della Regione è enorme. Fratelli d’Italia ha eletto 22 consiglieri nel febbraio 2023. Certamente ha messo in conto la possibilità di un “sacrificio” sulle deleghe, ma nella sostanza sono Lega e Forza Italia a rimanere distanti anni luce. Paolo Trancassini ha separato i livelli. Da un lato c’è la necessità politica dell’intera coalizione di declinare con i fatti l’unità. Poi c’è l’esigenza di continuare ad assicurare alla giunta Rocca una navigazione tranquilla sul piano amministrativo. Infatti Trancassini non perde occasione per rimarcare come l’attività della giunta non si sia mai fermata. Il riassetto delle deleghe va pensato ed effettuato in questo contesto. Da un lato l’esigenza di rispondere alle richieste di Forza Italia, dall’altro quello di non umiliare la Lega. La soluzione ipotizzata era questa: urbanistica a Forza Italia, protezione civile al Carroccio. Paolo Trancassini probabilmente insisterà su uno schema del genere.

Forza Italia e Lega

Lo scontro è frontale e il passaggio di Angelo Tripodi e Pino Cangemi dalla Lega a FI ha radicalizzato la resa dei conti. Però ci sono i numeri. Forza Italia è passata da 3 a 7 consiglieri e, grazie all’intesa con Noi Moderati, arriva a 8. Il Carroccio aveva 3 esponenti, ora è rimasto con uno solo: Laura Cartaginese. Sia FI che la Lega hanno 2 assessori. Per Claudio Fazzone, leader regionale degli “azzurri”, sulla carta il suo partito potrebbe avere da 3 a 4 rappresentanti in giunta, il Carroccio al massimo 1. Dunque, il rafforzamento delle deleghe è una sorta di “minimo sindacale”. Sul versante opposto Claudio Durigon e Davide Bordoni non sentono ragioni: vale il risultato elettorale perché non possono essere legittimati i cambi di casacca. Inoltre va tenuto presente il quadro nazionale e in altri contesti potrebbe essere la Lega a chiedere di più. Il solco è enorme, ma le mediazioni servono esattamente a colmare il gap. Più volte nelle ultime settimane si è evocato il tavolo nazionale, ma mai come in questo momento il Governo di Giorgia Meloni è impegnato su fronti difficili. Pensiamo solo a quello che sta succedendo in Medio Oriente. Quanto ad Antonio Tajani e Matteo Salvini, si sono affidati a Claudio Fazzone e Claudio Durigon. La soluzione va trovata nel Lazio, dalla classe dirigente regionale dei partiti. In fasi come questa si evoca sempre il ricorso anticipato alle urne, specialmente quando si litiga. Ma è pensabile che a poco più di un anno e mezzo da una vittoria storica, il centrodestra possa buttarsi via così? La risposta è no. Paolo Trancassini andrà avanti con ogni tentativo possibile per raggiungere una sintesi politica e amministrativa in grado di tenere unità la coalizione. L’appoggio esterno di Forza Italia rappresenterebbe una crepa che l’alleanza non può permettersi. Intanto in consiglio regionale dovranno essere approvati provvedimenti come il Collegato al bilancio e il Documento di economia e finanza.
Nei prossimi giorni vedremo anche quali saranno le mosse del presidente Francesco Rocca, che sta gestendo ad interim diverse deleghe di un certo peso. La chiave di volta potrebbe essere questa.

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