“Lascerò dopo l’approvazione del Collegato di bilancio”. Nicola Zingaretti, presidente della Giunta Regionale e ora anche deputato della Repubblica, intervistato dal direttore del Messaggero, Massimo Martinelli e da Barbara Jerkov, ha annunciato ieri che rimetterà il mandato di governatore del Lazio tra due o tre settimane, non appena il Consiglio regionale avrà approvato il Collegato di bilancio varato dalla giunta regionale lo scorso 7 ottobre. Le lezioni, a quel punto, potranno tenersi in una forbice – ipotizzata dallo stesso Zingaretti – dal 18 dicembre a fine gennaio 2023. Il governatore ha però precisato che non sarà lui da solo a decidere, ma il Consiglio e la sua maggioranza.
Come noto, la carica di presidente di regione è incompatibile con quelle di deputato o senatore, con l’insediamento del nuovo Parlamento, quello uscito dalle urne del 25 settembre scorso, Zingaretti è chiamato a decidere dove stare. Andrà ovviamente a Palazzo Montecitorio (l’altro ieri, tra l’altro, è stato il primo a presentarsi all’ufficio della Camera per la registrazione dei neoeletti) ma, se si dimettesse subito, la giunta sarebbe dimissionaria e l’Aula della Pisana verrebbe sciolta, restando in carica solo per l’ordinaria amministrazione. Insomma, con le dimissioni di Zingaretti, il Consiglio sciolto non sarebbe più titolato a votare un provvedimento, come il Collegato al bilancio, che l’Esecutivo ha predisposto per finanziare e sostenere una serie di interventi a vantaggio di famiglie e imprese: una serie di misure tutt’altro che ordinarie e già finite nel mirino delle opposizioni che le hanno qualificate come ‘mancette elettorali’.
Dunque, se tutto andrà secondo i piani di Zingaretti, i cittadini del Lazio potranno tornare alle urne, per scegliere il nuovo governo regionale, tra dicembre e gennaio (c’è anche chi ipotizza i primi di febbraio). Inoltre, Zingaretti ha detto che sicuramente – per non avvelenare le vacanze dei laziali – non si voterà sotto Natale, quindi le date più gettonate a questo punto (se si supera il 18 dicembre, cosa molto ma molto probabile) sono quelle del 22, 29 gennaio o 5 febbraio. Tutto dipende ovviamente dal momento esatto in cui Zingaretti lascerà la Regione e sarà sciolto il consiglio. Le elezioni dovranno tenersi entro tre mesi da quel momento.
L’approvazione del Collegato al bilancio, ad ogni modo, non sarà una passeggiata. Il documento deve prima passare all’esame delle commissioni competenti e quindi in Aula. Il provvedimento dovrebbe iniziare il proprio iter già dalla prossima settimana ma dai gruppi di opposizione si annuncia battaglia.
“Il Collegato di Bilancio, ultima devastante operazione economica, imposta da Zingaretti e finanziata con soldi pubblici serve solo ed esclusivamente alla Sinistra regionale per tentare di evitare la sconfitta – ha attaccato Giancarlo Righini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia -. Serve a prendere tempo per stringere accordi elettorali, approvando norme ad hoc per blandire i vecchi alleati del M5S che stanno alzando la posta e regalare altro potere al Partito Democratico con l’assurda cessione delle competenze sull’Urbanistica a Roma Capitale governata da Gualtieri. Altro che Collegato di Bilancio, Zingaretti anticipi le dimissioni e non faccia perdere altre tre settimane, che un Collegato di Bilancio degno delle esigenze della nostra Regione lo farà la prossima Amministrazione, insieme ad una nuova legge di Bilancio e di Stabilità”.
La consigliera Fdi, Laura Corrotti, ha aggiunto: “Zingaretti sa benissimo che il consiglio regionale sciolto non potrebbe approvare nulla, rimanendo in carica solo per gli affari correnti e quindi sta cercando di prendere tempo perché non vuole dimettersi. Hanno anche avuto il coraggio di parlare di devoluzioni dei poteri a Roma insieme al suo sodale Gualtieri, peccato che sono cose già annunciate mesi fa e rimaste nei cassetti fino ad ora. Questi signori abbiano la decenza di spiegare ai cittadini laziali dove sono andati a finire 11 milioni per le mascherine mai arrivate invece di passare il tempo a fare annunci e tagliare nastri”.