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La Roma-Latina divide gli aspiranti governatori: ma solo Rocca vuole migliorare il progetto. La Cisl punta sulla sinergia pontino-ciociara

Marco Battistini
Un confronto fra gli aspiranti governatori è previsto oggi alle ore 15.30 presso l’hotel Edra Palace di Cassino
Gennaio 20, 2023

La Roma-Latina divide Pd e M5S e fornisce un assist per Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla Regione Lazio. Per l’ex presidente della Croce Rossa l’infrastruttura “è essenziale” e “avrà sicuramente un’accelerazione sotto il mio governo: credo che andrà allargata con adeguate complanari”, dice nel corso del confronto ospitato nella sede di Adnkronos con Alessio D’Amato (centrosinistra) e Donatella Bianchi (M5S).

L’esponente pentastellata, dal canto suo, spiega: “Ci si fissa su alcune infrastrutture come la Roma-Latina. Prima bisogna mettere in sicurezza la Pontina, non possiamo fare un investimento sulla Roma-Latina trascurando il fatto che c’è una Pontina che grida vendetta. La Ue ci dice che dobbiamo alleggerire il trasporto su gomma. Questo è il tema attorno al quale sto immaginando una riorganizzazione infrastrutturale della Regione”. D’Amato non la pensa così e definisce la Roma-Latina come “un’opera strategica” al pari della “Cisterna-Valmontone: vi saranno anche altri 6 nuovi ospedali che andranno collegati su gomma e ferro”. Un nuovo libro dei sogni che la sinistra vorrebbe scrivere qualora gli elettori dovessero votarli nuovamente, dopo 10 anni.

ROMA-LATINA, ROCCA PUNTA SUI TECNICI

Da segnalare anche la presa di posizione di Rocca sulla chiusura delle Province: “Non è mai avvenuta in realtà, il trasferimento di poteri e competenze è stato molto limitato ed è stata sottratta la possibilità di esprimere rappresentanti su base democratica: o le Province si chiudono davvero una volta per tutte e si ha il coraggio di trasferire poteri ai Comuni o alla Regione oppure è bene riaprire la discussione”. Sul possibile toto-giunta Rocca si è limitato ad esprimere un’indicazione di massima: si tratterà di esponenti competenti e capaci. “Una squadra di persone competenti, che sappiano portare in giunta la qualità espressa con la loro capacità, la loro storia professionale e umana”, spiega quindi riguardo alla sua squadra di governo.

Per fare “nomi è presto, è importante ragionare insieme alla coalizione sui profili che serviranno”, dice. “L’assessorato alla Cultura sarà centrale”, continua poi, aggiungendo: “E’ imbarazzante che non trovi una sua valorizzazione, l’assessorato alla Cultura sarà centrale per recuperare un’anima persa e per dare lo slancio all’economia”.

SINERGIA LATINA-FROSINONE

Un confronto fra gli aspiranti governatori del Lazio è previsto oggi alle ore 15.30 presso l’hotel Edra Palace di Cassino. All’evento parteciperanno i candidati alla presidenza della Regione Lazio ovvero Alessio D’Amato, Francesco Rocca, Donatella Bianchi, Rosa Rinaldi, Sonia Pecorilli e Fabrizio Pignalberi. Si tratta di un appuntamento organizzato dalla Cisl e intitolato “Latina e Frosinone, due province in evoluzione”. I primi passi per condividere una visione strategica di due province che non solo hanno molte cose in comune, ma rischiano di non evolversi a causa di un accentramento amministrativo regionale che guarda ormai solo a Roma.

“Le gravi emergenze degli ultimi tre anni, ovvero quella sanitaria causata dal Covid-19 e le attuali tensioni geopolitiche, la crisi energetica e il forte rialzo dell’inflazione hanno dimostrato la fragilità del tessuto economico e sociale della Regione Lazio -si legge nella nota- è chiaro ormai che il modello attuale centralizzato non riesce a soddisfare le esigenze capillari dei territori, pertanto occorre ricreare una relazione organica fra sistema centralizzato e territoriale. La riforma costituzionale del 20 agosto 2013, relativa alle Province ha lasciato di fatto a quest’ultime poche funzioni fondamentali, lasciando al governo Regionale il compito di riassegnarle agli enti locali. Le sfide imminenti e quelle a lungo respiro sono tante, come ad esempio le Infrastrutture, la Sanità, le politiche attive del lavoro, la digitalizzazione e l’ambiente, tematiche che devono trovare una funzionalità di livello e di qualità”.

Roberto Cecere, segretario provinciale della Cisl ha le idee chiare. “Occorre avere il coraggio di formulare una visione nuova, che vada nella direzione di rendere i territori il più possibile autonomi dal punto di vista amministrativo, capaci di coordinarsi in tempi rapidi ed efficienti, affinché le loro sfide  vengano vinte senza ritardi burocratici -ha sottolineato Cecere– La riassegnazione delle funzioni strategiche alle Province con competenze forti per andare ad una completa autonomia dalla Regione, con Roma Capitale che diventi effettivamente autonoma dalla stessa, per liberare competenze e risorse amministrative adeguate al nostro territorio e il ritorno del sistema di voto diretto ai cittadini per la nomina della giunta provinciale, sarebbe la via più giusta per rafforzare democrazia, sviluppo e coesione”. L’intuizione della Cisl non potrà che favorire un’accelerazione verso l’elezione diretta dei vertici provinciali. Un assist importante per la riforma dell’ente su cui sta lavorando il governo Meloni.

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