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Mascherine chirurgiche a scuola: che fine hanno fatto? Immondizia o panni swiffer?

Lucia Colafranceschi
Che fine hanno fatto le mascherine pseudo chirurgiche che per due anni sono state distribuite ininterrottamente nelle scuole d’Italia?
Marzo 2, 2022

Che fine hanno fatto tutte quelle ridicole mascherine pseudo chirurgiche che per due anni sono state distribuite ininterrottamente ai plessi scolastici di tutta Italia? Secondo un’indagine, non troppo complicata o dispendiosa di energie in realtà, un buon 80 per cento, se non di più, è finito cestinato! C’è chi l’ha utilizzata al posto del panno swiffer, chi per pulire i vetri, chi l’ha riadattata per faccende domestiche. Insomma, ciascuno ne ha fatto un utilizzo proprio, il più svariato possibile, senza mai adoperarla per il suo scopo precipuo e cioè quello di proteggere le vie respiratorie dei bambini
dal virus del Covid 19.

Spese a carico delle famiglie

Sulla vestibilità delle stesse si è discusso molto, con toni del tutto accesi, anche nelle sedi scolastiche dove virtualmente i Consigli di Istituto si sono riuniti: è stato chiesto in più di un’occasione se fosse possibile intervenire sulle stesse cercando di renderle confortevoli per l’uso a cui erano destinate. Senza mai riuscirci. I bambini hanno provato in tutti i modi possibili e immaginabili, stimolati dalla dottrina inculcata loro sull’assoluta necessità di tapparsi naso e bocca, ma alla fine non ci sono riusciti. Le mascherine sono finite tutte nel cestino dell’immondizia, sia esso della scuola, che di casa. Con l’aggravante della spesa a carico delle famiglie, costrette ad acquistare da sé quelle più facilmente ‘gestibili’ dal punto di vista della respirabilità.

Se poi aggiungiamo qualche riflessione sull’ultimo decreto ministeriale che obbliga, in caso di positività, l’utilizzo delle mascherine FFP2 per 10 giorni nelle classi dei
piccini della Scuola d’Infanzia o della Scuola Primaria, sale la protesta. Perché, se una mascherina chirurgica costa più o meno 15 centesimi, quella FFP2 costa attorno agli 80 centesimi (secondo il prezzo ‘gentilmente’ calmierato dalle farmacie); 80 centesimi per 10 giorni per ogni componente della famiglia è una bella somma!

Le mascherine che non fanno respirare

Ma cos’hanno di specifico queste mascherine tanto odiate dai bambini? Semplice! Non fanno respirare! In sostanza, se da un lato sarà pur vero che le stesse costituiscono uno scudo protettivo dal Covid 19, dall’altro rendono invivibile il tempo di permanenza a scuola. Non stiamo parlando o scrivendo senza cognizione di causa; quante volte è accaduto che un ragazzino perdesse i sensi durante un’ora di lezione? Tante, decisamente troppe! Ecco perché la richiesta, poi sfociata in accesa protesta dei genitori, per ovviare a tutto ciò e trovare un’alternativa, che però non è mai arrivata!

Getteremo ogni tipo di mascherina?

Per fortuna lo stato d’emergenza volge al termine, e tutto lascia pensare che davvero stavolta sia l’ultima. Ragion per cui, si tratta di stringere ancora un po’ i denti ed investire sull’acquisto delle mascherine più tollerabili. Resta il rammarico dello spreco, immenso, incommensurabile, di soldi, troppi soldi, letteralmente gettati per non dare ascolto alle esigenze che venivano manifestate. Che sia da lezione? Può darsi, l’augurio è che si getti presto, definitivamente, al secchio ogni tipo di mascherina, che consenta la giusta dose di respirabilità o no…

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