Lo ha scritto, qualche ora fa, il Washington Post, uno dei più prestigiosi e autorevoli giornali del mondo. L’opinione è di Lee Hockstader. Secondo il quale “Giorgia Meloni ha sfidato i profeti di sventura, soprattutto quelli al di là dei confini italiani e ha sorpreso i critici”. “Telegenica, veloce e intelligente, si è schierata con l’Ucraina e da quando ha assunto l’incarico di premier è stata tutta sorrisi con l’Ue”: l’articolo prosegue in questo modo e poi dice: “La vita media di un governo italiano nel dopoguerra è di circa 14 mesi. Le sue migliori chance per un governo di cinque anni sarebbero una dimostrazione di forza di Fratelli d’Italia alle elezioni europee del prossimo anno. Di fatto un referendum di metà mandato per la sua performance. Se dovesse farcela, potrebbe restare in carica e mangiare molti altri panettoni e divenire un modello per altri politici di destra in Europa”.
Ripetiamo: il giudizio è del Washington Post e forse andrebbe letto e approfondito da parte di tutti coloro che ancora manifestano snobismo intellettuale preferendo rifugiarsi sempre nel solito e ormai ridicolo schema del binomio fascismo-antifascismo. Giorgia Meloni è pienamente legittimata a governare (dal voto popolare e dalla maggioranza parlamentare) e si sta dimostrando all’altezza della situazione. In un Paese maturo le opposizioni lo riconoscerebbero e cercherebbero di cambiare schema.
LA SANITA’ NEL LAZIO
L’ora della verità si sta avvicinando. Giovedì 20 aprile è in programma un importante incontro al Ministero delle Finanze: oltre ai “padroni” di casa ci saranno politici e tecnici del Ministero della Salute e della Regione Lazio. In prima fila naturalmente il Governatore Francesco Rocca. All’ordine del giorno l’esame della situazione e dei conti del Lazio per capire se si può evitare un ulteriore commissariamento della sanità a due anni dall’uscita dall’ultimo. Francesco Rocca non si è nascosto e immediatamente ha fatto il quadro della situazione quando ha illustrato le linee programmatiche: “Oggi noi ci troviamo con 200 milioni di debito proiettato al 2023 a oltre 600 milioni, e con il fatto che con la giustificazione verso l’esterno di aver riportato la sanità in equilibrio in realtà si nascondevano i deficit delle Aziende ospedaliere romane per circa 700 milioni di euro sacrificando la sanità in provincia”.
Successivamente Rocca ha aggiunto che “la sanità è in piano di rientro e non cambia nulla se arriverà o meno il commissariamento da parte del Governo, perché si deve affrontare il tema della sostenibilità senza rimanerne schiacciati”. Giovedì sapremo quali saranno le decisioni sulla competenza principale della Regione Lazio, la sanità. Rimane il fatto comunque che “l’eredità” raccolta dal centrodestra a guida Francesco Rocca vede una sanità in estrema difficoltà, dei conti che non rassicurano e la totale mancanza di un piano credibile per la gestione dei rifiuti. Tutto questo si proietta sui territori e quindi anche in provincia di Frosinone. Ci sarà da lavorare molto e la situazione potrà essere invertita soltanto scommettendo sul coraggio, sulle competenze e sulla condivisione delle scelte con i corpi intermedi della società ciociara. La Regione per esempio deve necessariamente confrontarsi con gli industriali di questo territorio. La bonifica della Valle del Sacco, la Stazione della Tav tra Supino e Ferentino, il rilancio di Fiuggi sono operazioni che possono e devono viaggiare di pari passo.
La provincia di Frosinone ha un’eccellenza assoluta rappresentata dal Chimico-Farmaceutico, che va supportato soprattutto in termini logistici. Potenziando la rete infrastrutturale (stradale e ferroviaria) per supportare l’export. Si tratta di un passaggio obbligatorio. Il centrodestra ha un’occasione storica anche nel nostro territorio, dove esprime parlamentari, assessori e consiglieri regionali. Dalla sanità e dall’ambiente può arrivare la svolta: occorrono progetti e soprattutto fondi. E’ su questo che si deve concentrare l’attenzione. Nell’ultimo anno l’esito di diverse elezioni ha cambiato l’assetto politico della Ciociaria: il centrodestra ha vinto e adesso deve governare portando risultati visibili al territorio. Il tempo dell’opposizione è definitivamente terminato.
Infine le elezioni comunali: ad Anagni e Ferentino nulla di nuovo sotto il sole. C’è una situazione di grande contrapposizione tra Daniele Natalia, Alessandro Cardinali, Danilo Tuffi e Luca Santovincenzo. Ma anche tra Piergianni Fiorletta, Alfonso Musa, Angelica Schietroma e Lorenzo Fiorini. Tutti contro tutti. Si sa, le polemiche e le “guerre sante” sono a costo zero. Poi però anche in questi Comuni bisognerà amministrare e risolvere i problemi. Il difficile arriverà dopo.