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Il maltempo affossa l’economia agricola del Lazio. Coldiretti: “Danni per oltre 250 milioni di euro”

Cesidio Vano
Giugno 8, 2023

Frutta e ortaggi distrutti dalla grandine, grano abbattuto, foraggi per l’alimentazione degli animali perduti, colture affogate nei campi finiti sott’acqua per i nubifragi. Coldiretti Lazio lancia un grido d’allarme per l’agricoltura regionale e stima danni per oltre 250 milioni di euro a causa del maltempo che ha colpito a macchia di leopardo tutta la regione.

Richiesto lo stato di calamità

Le federazioni provinciali di Coldiretti hanno già richiesto il riconoscimento dello stato di calamità per tutti i comuni interessati. Secondo il monitoraggio svolto da Coldiretti sugli effetti della perturbazione che attraversa l’Italia, sono stati ben 21 gli eventi estremi registrati negli ultimi tre giorni: violenti temporali, forti grandinate e tempeste di vento. 

Le aree più colpite dal maltempo

I centri maggiormente colpiti risultano essere diverse zone della Capitale e soprattutto nella provincia (tra le aree di Palombara Sabina e Moricone, coinvolgendo anche i comuni limitrofi “dove il violento nubifragio, che si è abbattuto in questi giorni, ha danneggiato soprattutto le colture frutticole e olivicole” dicono da Coldiretti). Un problema che si sta presentando anche a Rieti, dove solo due settimane fa, sono stati devastati oltre 600 ettari di terreni agricoli a Magliano Sabina, dalla violenta grandinata. Qui, secondo una prima stima di Coldiretti Rieti, ammontano ad oltre 900 mila euro i danni. Danni sono state registrate in questi giorni anche a Viterbo, soprattutto a Civita Castellana. 

Granieri (Coldiretti): “Situazione critica”

“La situazione è critica – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – Stiamo assistendo ad una lenta agonia con piante che seccano per un eccesso di acqua. I nostri produttori sono impossibilitati nel preparare i terreni per i trapianti, con ritardi di oltre un mese e fornitori di piantine pronti da settimane. Tutto questo determinerà ritardi nei raccolti di almeno un mese”. E’ quanto si sta verificando anche a Latina e soprattutto a Frosinone, dove i danni all’agricoltura causati dai cambiamenti climatici, rischiano di concretizzarsi anche a lungo termine. 

Il maltempo sta flagellando tutta la regione, colpendo le coltivazioni di fragole, di ciliegie e altre colture fruttifere, senza risparmiare il grano con la trebbiatura che si è fermata, il fieno è ammuffito, la frutta caduta e gli ortaggi annegati. A causa delle continue ed incessanti piogge, intervallate da bombe d’acqua, che hanno danneggiato il grano duro e le colture foraggere, si avranno ripercussioni importanti sugli allevamenti. Già ad aprile le zone più colpite sono state quelle di Latina, tra Fondi e Terracina. La situazione non cambia a Viterbo, dove già a metà aprile una violenta grandinata si era abbattuta sulle aree comprese tra i comuni di Tarquinia, Montalto di Castro e la frazione di Pescia Romana, distruggendo asparagi, carciofi e mandorle. E sempre due mesi il maltempo si era abbattuto nella zona dei Castelli Romani, soprattutto a Velletri, dove sono stati danneggiati oltre 200 ettari di terreno in particolare nelle località Le Castella, Cinque Archi e Colle San Clemente, colpendo vigneti e frutteti.

A rischio anche il settore vitivinicolo

Le violente precipitazioni non hanno risparmiato neanche il settore vitivinicolo, e stanno creando un ambiente che potrebbero favorire la diffusione della peronospora, una malattia fungina, che può causare gravi danni alle viti e compromettere la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto.

“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche nella nostra regione – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione, che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi, che compromettono le coltivazioni nei campi, con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne, che quest’anno nel Lazio sono destinate a superare  i 250 milioni di euro del 2022”.

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