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Lazio, nelle carceri mancano 700 agenti e resta irrisolto il problema delle Rems. La Fns Cisl lancia l’ennesimo allarme

Redazione
Giugno 13, 2023

“Gli Istituti penitenziari del Lazio continuano a farsi carico di una competenza che non spetta loro”. E’ quanto afferma la Fns Cisl in riferimento alla presenza di detenuti psichiatrici nelle carceri della regione, evidenziando che il personale di polizia penitenziaria “si trova a gestire anche detenuti con problemi psichiatrici o, peggio ancora, detenuti che dovrebbero essere inviati nelle Rems”.

Nei 14 istituti del Lazio mancano 700 unità

La sigla sindacale evidenzia anche come “negli istituti penitenziari della regione mancano, attualmente,  circa 700 unità di personale di polizia penitenziaria, rispetto alle dotazione organiche previste dal D.M. del 2017”.

A parlare è Massimo Costantino, segretario generale Fns Cisl Lazio, che aggiunge: “Attualmente il sovraffollamento risulta essere di 791 detenuti, considerato che 6.086 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 Istituti del Lazio, rispetto ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di n. 5.295”.

E l’Europa osserva l’Italia già condannata per la situazione carceraria

Il sindacalista ha anche ricordato che il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, si è riunito in settimana, ha esaminato le azioni messe in campo dall’Italia per rispondere in modo adeguato a due condanne relative alla situazione nelle carceri, pronunciate dalla Corte europea dei diritti umani e precisa che sono indispensabili “misure anti-suicidio e più trasferimenti verso Rems”.

Le richieste dell’Ue e la situazione nel Lazio

“Le autorità italiane devono migliorare le misure preposte a prevenire i suicidi in carcere, che “nel 2022 hanno raggiunto un livello senza precedenti”, e “proseguire gli sforzi per assicurare una capacità sufficiente delle Rems”, le residenze alternative per i detenuti che soffrono di disturbi psichici”.

“Le situazioni di maggiori criticità – dicono dal Fns Cisl Lazio – si registrano a Regina Coeli, Civitavecchia Nuovo Complesso e Latina che presentano tassi di affollamento superiori al 150%. Accanto a questi vi sono tre altri Istituti: Viterbo, Velletri, Rebibbia (R. Cinotti), che presentano tassi effettivi di affollamento superiori al 130% e che, quindi, presentano condizioni di sovraffollamento superiori ai limiti che, secondo la sentenza Torregiani, determinano una condizione di detenzione che può configurarsi come trattamento inumano e degradante in assenza di altre misure di attenuazione del disagio”.

Per la Cisl necessari anche protocolli d’intesa con le Regioni

Per la Fns Cisl, la Federazione Nazionale della Sicurezza Cisl, è urgente, anche, determinare protocolli d’intesa con le Regioni al fine di regolare la non trascurabile e pericolosa gestione, da parte dei colleghi penitenziari, di detenuti affetti da gravi turbe e nevrosi psichiche, “ciò – concludono dal sindacato – potrebbe lenire le criticità nelle carceri ma allo stesso tempo migliorare le condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria.

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