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Guerra e Covid, per Bassetti c’è il rischio di una ripresa

Martina Arduini
“Solo un terzo degli ucraini si è vaccinato e la copertura con tre dosi è anche inferiore. In questo scenario il virus corre, contagia, muta e uccide.” 
Marzo 6, 2022

Sono passati dieci giorni da quando Putin ha invaso l’Ucraina. E più passano i giorni più ci rendiamo conto che la presa sulla pandemia da Covid-19 si è di gran lunga allentata; i media di tutto il mondo si stanno concentrando (com’è giusto che sia) sulla situazione di grave instabilità internazionale scaturita dalla guerra, accantonando ciò che ha fatto da sfondo a due anni delle nostre vite.

“Ma che fine ha fatto il covid?” ci domandiamo. La risposta arriva direttamente da virologi ed esperti, che mettono fortemente in guardia la popolazione sui rischi che comporta una nuova diffusione massiccia del Covid proprio in un contesto bellico.

Mauro Pistello, direttore dell’Unità di Virologia Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e fra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore sanità, mette in guardia tutti: ”L’enome tragedia della guerra in Ucraina ha fatto calare l’attenzione mediatica sulla pandemia, passata in secondo o anche in terzo piano. Ma i contagi ci sono e anche i decessi. Dal mio punto di vista è giusto che il 31 marzo si chiuda lo stato di emergenza ma sono preoccupato che questa aria di smobilitazione danneggi la campagna di vaccinazioni, le terze e quarte dosi. Possiamo dire addio alle mascherine ma non possiamo abbandonare le vaccinazioni che sono l’unico strumento che oggi ci permette di riaprire il Paese”.

Ovviamente il virus non è scomparso, anzi, bisogna stare allerta ora più che mai. Secondo gli ultimi dati sull’andamento della pandemia nel Paese ucraino riportati dal contatore dell’Oms Europa, l’Ucraina negli ultimi 7 giorni ha contato poco meno di 150mila contagi.
I combattimenti che si consumano nella parte est dell’Ucraina stanno avendo come effetto una migrazione di massa verso ovest. Molte persone sono in movimento, si affollano i punti nevralgici dei trasporti, i treni, le strade. E proprio Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha espresso tutta la sua preoccupazione per una possibile evoluzione della pandemia a seguito dello scontro.

No War-No virus. La situazione Ucraina, oltre che disastrosa dal punto di vista sociale e umanitario, rischia di diventarlo anche sul versante sanitario, scrive in un post Bassetti, il rischio di una ripresa di forza del Covid è più che reale. Solo un terzo degli ucraini si è vaccinato e la copertura con tre dosi è anche inferiore. In questo scenario il virus corre, contagia, muta e uccide. Attenzione a sottovalutare il fenomeno. Basta guardare a Hong Kong per capire cosa può avvenire sottovalutando il ruolo dei vaccini con una ripresa di forza del virus. A Hong Kong è, infatti, record di contagi e di morti legati alla superdiffusione di Omicron. Perché sta avvenendo? Il 40% della popolazione è vaccinato e solo il 22% con tre dosi. Stanno correndo ai ripari vaccinando la popolazione ma è probabilmente troppo tardi. Il virus corre indisturbato”.

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