Non sarà certamente Francesco Rocca ad assumere iniziative che possano destabilizzare il quadro del centrodestra alla Regione Lazio e fino alle Europee non succederà nulla. Ma neppure Rocca potrà evitare gli effetti del braccio di ferro tra Fratelli d’Italia e Lega. Il puzzle delle regionali rischia di essere smontato. In Sardegna Matteo Salvini insiste per Christian Salinas, Fratelli d’Italia preferirebbe il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. Nel Lazio proprio in queste ore c’è l’ufficializzazione del passaggio di Angelo Tripodi dalla Lega a Forza Italia. Con le ragioni spiegate nel corso di una conferenza stampa con Antonio Tajani e Paolo Barelli. A condurre l’operazione in questi mesi è stato Claudio Fazzone.
Le eventuali richieste di rimpasto stanno nei fatti: Forza Italia ha ora 6 consiglieri (7 considerando l’intergruppo con Noi Moderati) e 2 assessori. La Lega 2 consiglieri e 2 assessori. Naturalmente il Carroccio insiste un giorno sì e l’altro pure sul fatto che va considerato il risultato delle elezioni. Però nella maggioranza i numeri e la consistenza dei gruppi sono cambiati. Il Lazio ha un’importanza politica superiore a qualunque altra Regione e Francesco Rocca è il primo a saperlo. Alle ormai prossime europee potrebbero candidarsi contemporaneamente, nella Lega, Pino Cangemi, Matteo Adinolfi e Mario Abbruzzese. L’esigenza del sottosegretario Claudio Durigon e del segretario regionale Davide Bordoni è quella di effettuare un gioco di squadra. Complicato però: Adinolfi vuole la conferma, Cangemi l’elezione e Abbruzzese non è uno che si accontenta di partecipare. Ci sarà una sfida di preferenze, ma l’esigenza che quasi un anno fa ha spinto Durigon a insistere perché fosse indicato Pasquale Ciacciarelli come assessore regionale non è cambiata. Vale a dire la necessità di dare risposte al partito in provincia di Frosinone. Dove i voti li hanno soprattutto Ciacciarelli e Abbruzzese. Fu la stessa preoccupazione di Nicola Ottaviani, che sa quanto siano importanti anche per lui le preferenze di Pasquale Ciacciarelli e Mario Abbruzzese.
Ad ogni modo dopo le europee la situazione sarà più chiara dappertutto: a livello nazionale e nei territori. Se però alle regionali tra Fratelli d’Italia e Lega dovessero registrarsi fratture clamorose, la situazione potrebbe cambiare in fretta.
LA FORZA DELLA CONSAPEVOLEZZA DI MASTRANGELI
Nel capoluogo Riccardo Mastrangeli ha preso atto che partiti e gruppi non lo aiuteranno. Di conseguenza ha messo al centro di ogni dibattito il programma amministrativo, che tutti hanno letto e firmato. Dunque, chi avesse cambiato idea deve uscire allo scoperto e assumersene le responsabilità fino in fondo. Sbaglia chi ritiene che il sindaco stia “bluffando” sul voto anticipato. Non lo auspica, ma realisticamente non lo esclude. In questi diciannove mesi di governo soltanto Fratelli d’Italia e Mauro Vicano non gli hanno dato alcun tipo di problema: non lo hanno tirato per la giacca mai. In maggioranza ci sono tante situazioni aperte e indubbiamente alle provinciali si poteva e si doveva “giocare” meglio, garantendo con il minimo sforzo l’elezione di due consiglieri del Comune capoluogo: Sergio Crescenzi (Fratelli d’Italia) e Maurizio Scaccia (Forza Italia). Anche se questa, come abbiamo sottolineato nei giorni scorsi, è solo una considerazione di geografia provinciale della politica. Una lettura pragmatica dei fatti indica anche che la maggioranza del capoluogo, in fondo, ha votato graniticamente per il centrodestra. Insomma, tutti dalla stessa parte.
Però tutto questo non c’entra con il rispetto di un programma che Mastrangeli rivendica con orgoglio. Sapendo riconoscere bene le diverse aspettative dei suoi consiglieri e di conseguenza distinguere le finalità che muovono l’uno o l’altro esponente della coalizione. Ma è in particolar modo “il chiacchiericcio da bar” che non può essere elevato ad elemento sul quale sviluppare un dibattito di tipo politico-amministrativo. Nei gruppi di maggioranza ci sono tantissimi “miracolati” che difficilmente sarebbero rieletti (o perfino candidati) nel caso di elezioni anticipate. Arriverà comunque un momento nel quale bisognerà guardarsi negli occhi e stabilire se e come andare avanti. Riccardo Mastrangeli non teme quel momenti. Tanti altri invece sì.