Si apre una settimana cruciale sui rifiuti. Il sequestro della discarica di Albano apre scenari inquietanti per la Capitale che rischia di piombare in una nuova emergenza. Nella discarica di Albano arrivavano oltre 1.100 tonnellate al giorno di rifiuti. Oltre a Roma serviva altri 24 Comuni della Città metropolitana. La chiusura della discarica di Ronciglione causerà l’invio di 600 tonnellate di rifiuti diretti in Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia e a Bolzano.
Dal Campidoglio assicurano che non ci saranno risvolti negativi sulla città e che gli altri sbocchi, anche quelli fuori regione, verranno potenziati.
Ma le prime conseguenze saranno evidenti sui conti di Ama, dal momento che tra costi in discarica fuori regione maggiori del 35% e il rincaro della benzina che ha superato il 30%, si stima che i conferimenti da lunedì costeranno oltre 45 mila euro al giorno in più.
A tal riguardo si segnala la notizia che Ama ha chiesto a Rida Ambiente di poter raddoppiare dalla prossima settimana i quantitativi di rifiuti che invia a trattamento (per il Tmb ovviamente). E proprio la società di Fabio Altissimi potrebbe rappresentare una manna dal cielo per l’emergenza rifiuti. L’impianto di Aprilia potrebbe accogliere e trattare i rifiuti provenienti da Roma con un quantitativo consistente.
Sarebbe una soluzione a basso costo e a portata di mano. Inevitabile che l’amministrazione capitolina debba prendere seriamente in considerazione questa opzione, già a partire dai prossimi giorni.
Inchiesta giudiziaria
Sull’inchiesta aperta dalla Procura di Velletri relativamente al sequestro della discarica di Roncigliano, si segnala che è stato iscritto nel registro degli indagati l’ing.Pierpaolo Lombardi, ad di Ecoambiente (gestisce anche la discarica esaurita di Borgo Montello) con l’accusa di gestione di rifiuti non pericolosi in assenza di autorizzazione. Il manager è stato indagato per non aver prestato le garanzie finanziarie necessarie per assicurare che, una volta chiuso un impianto, si provveda alla bonifica e che tali costi non finiscano per ricadere sui cittadini.
Nel mirino degli inquirenti ci sono anche gli uffici della Regione Lazio che hanno dato l’autorizzazione per il VII invaso della discarica. Un atto che secondo il gip del tribunale di Velletri Ilaria Tarantino, sarebbe caratterizzato da una ‘macroscopica illegittimità. Il rischio concreto è che la discarica non riaprirà per parecchio tempo. Un motivo in più per trovare soluzioni concrete ad un’emergenza esplosiva per la Capitale.