Us Open: Sinner scende dal trono ma già studia come ritornarvi

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Ha vinto Alcaraz, con merito. Un successo persino più netto del 3-1 che è andato agli archivi e ha consegnato al murciano il suo secondo Open degli Stati Uniti, dopo quello che nel 2022 lo aveva issato contestualmente tra i vincitori di major e in testa al ranking mondiale.
Si era già visto dai turni precedenti che Carlitos aveva una marcia in più quanto a condizioni di forma. Sinner buono ma mai buonissimo, forse ad eccezione del match contro Bublik, match che però a conti fatti non è stato poi così vero, con il kazako spaesato e preso a pallate del nostro fenomeno. Le difficoltà emerse contro i due canadesi, Shapovalov agli ottavi e Aliassime in semifinale, si sono puntualmente ripresentate contro Alcaraz e non è bastato un Sinner al 70% del suo rendimento per far partita contro il fenomeno spagnolo. Poche prime in campo, troppi gratuiti e colpi di chiusura insolitamente sbagliati: un cocktail di errori e di negatività che ha stordito l’altoatesino, mentre dall’altra parte della rete Alcaraz versione Speedy Gonzales lo costringeva ad almeno tre colpi che con altri sarebbero stati definitivi prima di poter celebrare un punto.
Con questo rapporto di forze, la vera sorpresa è stata il secondo set, vinto da Sinner 6-3, nel solo momento se non di difficoltà, di mancata esaltazione del campione spagnolo.
La stagione dei major si è chiusa con 2 successi per parte. Se nel 2024 Sinner si era aggiudicato i due slam sul cemento, stavolta ha perso l’US Open ma ha vinto Wimbledon, per la prima volta in carriera. Negli ultimi 2 anni pertanto quattro allori a testa e nessun intruso nell’albo d’oro dei tornei dello Slam. E’ un duopolio clamoroso, che al momento non vede all’orizzonte tennisti in grado di inserirsi per spezzare l’egemonia. E va considerato che anche le Finals 2024 sono andate a Jannik Sinner. Di fatto l’ultimo torneo vinto da un tennista che non sia Sinner o Alcaraz è quello delle Finals 2023, con successo di Novak Djokovic. Cosa accadrà non ci è dato saperlo, ma certamente nei prossimi anni la finale Sinner-Alcaraz sarà qualcosa di più di una semplice probabilità per ogni torneo che conta davvero.
Curiosamente, i due tennisti che potrebbero in qualche modo sperare di insidiare la leadership dei due fenomeni sono entrambi alle prese con un infortunio: sia Shelton che Draper sono fermi ed è anche probabile che riuncino alle Finals di Torino, come ha già deciso di fare Novak Djokovic. Ci sarà pertanto anche Lorenzo Musetti, ottavo nella Race e ora teoricamente sesto se al forfait di Djokovic si aggiungerà quello di Shelton.
Ora, dopo una settimana senza tornei ATP, cosa rara se non unica in stagione, si riprenderà con due “250” asiatici, a Chengdu e Hangzhou, entrambi in Cina. Poi sarà la volta dei 500 di Tokyo e Pechino e lì dovrebbero tornare a vedersi i big.
Così i nostri alla ripresa nel ranking ATP: 9 Musetti, 25 Cobolli, 30 Darderi, 44 Sonego, 58 Berrettini, 65 Bellucci, 73 Arnaldi, 84 Nardi, 126 Pellegrino, 140 Gigante, 145 Passaro, 160 Maestrelli, 171 Zeppieri, 204 Cinà.

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