Emergenza del settore agricolo nel Reatino. Sono state accolte le misure del piano anticrisi di Coldiretti nel provvedimento varato dal Governo. Questi interventi andranno a ripianare un buco da 8 miliardi di euro nei campi.
Dalla rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui a 25 anni con garanzia gratuita Ismea, al credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per pesca ed agricoltura, fino ai 35 milioni alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
Via libera anche ai fertilizzanti naturali come il digestato, prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici. Dall’inizio della guerra in Ucraina, si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione.
Programmare il futuro
“Le misure varate servono a garantire la sopravvivenza delle aziende – commenta il presidente Coldiretti Rieti, Alan Risolo – con la liquidità, la riduzione dei costi energetici ma anche con aiuti diretti per le filiere più in sofferenza, senza dimenticare la necessità di affrontare le difficoltà determinante dalla carenza del 40% dei fertilizzanti necessari per garantire la produttività dei terreni”.
“In una situazione in cui un’azienda agricola su tre (32%) a Rieti è costretta a tagliare i raccolti – continua Risolo – le misure adottate sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti, ma occorre programmare il futuro con la possibilità concessa dall’Unione Europea di mettere a coltura altri 200mila ettari di terreno a riposo. Occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni, così come sta accadendo a Rieti. Ed è importante sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.