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Repubblica accende i riflettori sulla nomina di Vaia allo Spallanzani

Licandro Licantropo
Si evidenziano requisiti mancanti nel curriculum ed altre anomalie che avrebbero tagliato fuori chiunque dalla corsa a ricoprire quel ruolo così prestigioso come quello al quale il 31 marzo è stato nominato il professore
Aprile 3, 2022
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Riflettori accesi sulla nomina di Vaia allo Spallanzani

La nomina di Vaia, direttore generale dello Spallanzani, è finita pesantemente nel mirino di ‘Repubblica‘. Da sempre non propriamente una testata ostile ai Dem e alla regione di Zingaretti. Ma questa volta l’assessore Alessio D’Amato deve aver esagerato. Si parla infatti di una norma ‘ad personam’ per permettere a Vaia di essere nominato nonostante l’età (limite di 65 anni portato a 68, con il requisito già superato, quello dei 65 anni, in occasione della nomina a direttore sanitario avvenuta nel gennaio 2020). Si evidenziano requisiti mancanti nel curriculum ed altre anomalie che avrebbero tagliato fuori chiunque dalla corsa a ricoprire quel ruolo così prestigioso come quello al quale il 31 marzo è stato nominato il professor Francesco Vaia.

Ma ci sono altre due questioni legate alla vicenda del professore campano: quella relativa alla sperimentazione del vaccino Sputnik per la quale rimangono moltissime ombre sul ruolo, sulle informazioni e sui dati scambiati con i russi e tutta la storia delle tangenti di Lady Asl, storia che proprio l’attuale assessore Alessio D’Amato raccontò con dovizia di particolari in un libro pubblicato nel 2008. Singolare che ‘Repubblica’ pubblichi proprio un capitolo del libro di D’Amato nel quale viene evocata la storia delle tangenti di Lady Asl per la quale l’attuale dg dello Spallanzani finì in carcere nel 2006. 

Alessio D’Amato, l’attenzione non è uguale per tutti  

L’assessore Alessio D’Amato a quanto pare non ha avuto la stessa solerzia dimostrata nei confronti del direttore generale dello Spallanzani nei confronti dei tanti operatori amministrativi ed addetti ai centri vaccinali della provincia di Frosinone. In questi giorni sono giunte in redazione numerose segnalazioni di personale reclutato al momento della massima emergenza tramite un bando-manifestazione d’interesse della Protezione Civile e destinato ai centri vaccinali e a funzioni amministrative. Personale che è stato in qualche modo trattato in modalità ‘usa e getta‘ visto che nei mesi della catastrofe sanitaria ha tenuto botta e ha garantito le performance attese (soprattutto nel raggiungimento dei target di vaccinazione) e ora che l’emergenza è finita viene rimandato a casa (dal 31 marzo). Non si tiene conto del fatto che le esigenze sono ancora tantissime, che la mancanza di personale sanitario è sotto gli occhi di tutti e che vengono, come al solito, usate regole diverse nelle Asl della regione. E che, stando a quanto viene riportato da molte segnalazioni, decine di operatori vengono invece prorogati in quanto assunti da agenzie interinali attraverso altri bandi. Una confusione incredibile sulla quale la Regione, la Asl attraverso il dg Pierpaola D’Alessandro e la politica locale sono tenuti a fare chiarezza. Se non altro in segno di riconoscimento per chi, al momento del bisogno, ha dedicato energie e competenza per contribuire a risolvere un’emergenza che riguardava tutti

Tagliaferri scatenato. Un colpo dietro l’altro per rafforzare FdI 

Protagonista assoluto di questa fase pre-elettorale al Comune di Frosinone è Fabio Tagliaferri che dal giorno nel quale è stato estromesso dalla giunta (per consentire a Ottaviani di dare un posto in più al transfugo Gianfranco Pizzutelli e al suo Polo Civico) ha letteralmente spiazzato tutti portando un valore aggiunto incredibile a Fratelli d’Italia e alla coalizione che sosterrà Riccardo Mastrangeli. Dopo essere stato nominato coordinatore cittadino, alla formazione della Meloni hanno aderito due consiglieri comunali (Sergio Crescenzi e Marco Ferrara), ha aperto la nuova sede cittadina del partito, ha annunciato la candidatura, tra gli altri, di Paolo Fanelli, Fabio Bracaglia, Franco Carfagna e Gerardo Zirizzotti. Ha riottenuto l’assessorato che gli era stato tolto (alla polizia locale). E lo ha affidato ad un’altra figura riconosciuta del mondo di destra, l’avvocato Elisabetta Tozzi. I bene informati dicono che non sia finita qui. Tagliaferri, in tandem con il senatore Massimo Ruspandini con il quale ha raggiunto una fortissima intesa politica, pare sia pronto ad altri eclatanti annunci. Segno evidente che la fase di reclutamento e costruzione dalle parti di Fratelli d’Italia continua senza sosta. E che dalle parti della Meloni si punta ad un grande risultato. 

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