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Da Frosinone parte la “class-action” contro il caro-energia. Confimprese: “Troppi sciacalli”

Cesidio Vano
L’allarme di Confimprese: da luglio scorso sono scattate una serie di rincari delle utenze che, toccheranno il +55% per la bolletta dell’elettricità e il +41,8% per quella del gas.
Novembre 30, 2022
Guido D'Amico, membro di Giunta della CCIAA con delega a Green ed Economia Circolare

Confimprese Italia sta valutando di promuovere una class-action nei confronti dei rivenditori di energia elettrica che stanno approfittando della contingenza economica per speculare sul prezzo delle forniture. Lo ha annunciato Guido D’Amico, presidente di Confimprese Italia, che ha puntato il faro soprattutto su quanto avvenuto in Ciociaria: “la Confederazione, in provincia di Frosinone, segnala la prassi, da parte di molte di queste società, di inviare mail o fare telefonate vessatorie per ottenere pagamenti immediati ed a non accettare eventuali dilazioni minacciando il distacco della relativa utenza”.

Da Confimprese spiegano: “Dal primo luglio scorso è scattata una serie di rincari delle utenze che, come annunciato dall’Autorità dell’energia elettrica e del gas, toccherà il +55% per la bolletta dell’elettricità e il +41,8% per quella del gas; una situazione, ha spiegato l’Authority, dettata da un atteso incremento nei prezzi delle materie prime. Già questo basterebbe (e avanzerebbe), considerando la stangata sulle famiglie, sulle micro, piccole e medie imprese. Purtroppo però non è tutto. In particolare, per motivare tali aumenti tariffari, la stessa Autorità ha denunciato speculazioni da parte dei grossisti, parlando di “strategie anomale adottate da diversi operatori sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, che hanno portato e stanno continuando a portare ad un rilevante aggravio di costi per il sistema e ad una alterazione del normale meccanismo di formazione dei prezzi nei mercati. Una situazione intollerabile”.

Da qui l’intenzione di promuovere, ai sensi della legge n. 180 dell’11/11/2011 (Statuto delle Imprese), la class-action. Riferendosi a quanto accaduto in provincia di Frosinone, da Confimprese aggiungono: “Tale intollerabile comportamento denota purtroppo il malcostume di alcuni operatori sul mercato di approfittare dello stato di necessità del momento, dovuto sia alla pandemia che al conflitto bellico in corso, per lucrare a scapito di altre realtà economiche. Un comportamento verso il quale la Confederazione si riserva di valutare l’attuazione di ogni azione legale a tutela delle imprese rappresentate. Non è possibile fare finta di nulla, non è possibile girare la testa dall’altra parte. Il momento è delicato e gravissimo. Non basta una congiuntura economica che deve fare i conti, oltre che con quanto segnalato, pure con l’inflazione. Lo sciacallaggio deve essere combattuto senza se e senza ma. E noi intendiamo farlo”.

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